I manifestanti hanno cercato di consegnare a Piantedosi una corona di fiori per le vittime di Cutro, ma sono stati respinti dalla polizia.
Ci sono stati attimi di tensione questa mattina a Napoli, all’esterno della Stazione Marittima. Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi era atteso tra le altre cose per la visita agli atleti della boxe del rione Sanità, che fanno parte della sezione giovanile delle Fiamme Oro della Polizia. Ad attenderlo c’era un gruppo di manifestanti che si è scontrato con la Polizia in tenuta antisommossa.
Come anticipato, un gruppo di manifestanti attendeva il ministro dell’Interno in prossimità della Stazione Marittima a Napoli. Il corteo contava partecipanti di diversi collettivi e gruppi politici, tra cui Je so pazzo, Potere al Popolo e Mediterranea.
I manifestanti avevano le mani dipinte di rosso e protestavano contro il decreto Cutro. Non sono mancati gli slogan antifascisti e le proteste contro il governo Meloni. L’intento principale era quello di consegnare al ministro Piantedosi una corona di fiori in ricordo dei morti della strage di Cutro e delle altre stragi in mare.
Questo però non è stato possibile, perché la Polizia in tenuta antisommossa li ha respinti, con conseguenti scontri e momenti davvero tesi.
Il Ministro dell’Interno è arrivato alle 14:30 alla Stazione Marittima per presenziare al Forum sui beni confiscati. Per l’occasione erano presenti anche il Presidente della Conferenza Stato Regioni e il governatore della Campania De Luca. Con questi ultimi ci sono state in passato polemiche riguardo alle misure che il governo ha preso per far fronte all’emergenza migranti.
Dopo questa occasione, Piantedosi ha visitato la sezione giovanile Fiamme Oro della Polizia, al complesso del Rione Sanità, in via Cristallini 73. Si tratta di un ex ospizio che è stato recuperato per utilizzarlo in attività sociali. In più, grazie al contributo della Fondazione di comunità San Gennaro e del Comune di Napoli, è stato adibito a palestra di judo e pugilato.
Il ministro dell’Interno ha commentato la visita dicendo che in questo complesso si fanno opere di sicurezza promuovendo la legalità e la disciplina che lo sport insegna. L’intervento si è concluso con l’augurio di vedere in futuro gli allievi di questo centro nel medagliere olimpico.
La mattinata è proseguita con una dimostrazione di judo a cui il ministro ha assistito, dopo aver incontrato gli atleti e i giovani che frequentano il centro. A presenziare anche il capo della Polizia Giannini, il questore Giuliano e l’assessore alla Legalità del comune di Napoli, De Iesu.
In più, erano presenti in prima fila diverse autorità, insieme a padre Antonio Loffredo. Quest’ultimo è colui che ha promosso la nascita della palestra, partita dalla sacrestia della chiesa alla Sanità e poi trasferita al centro ai Cristallini.
Al momento, sono solo due i piani del complesso attivi. Il ministro dell’interno Piantedosi ha promesso che il governo si impegnerà per completare il recupero dell’intero spazio. Nella palestra di via Cristallini insegnano campioni delle Fiamme Oro e dello sport, come Pino Maddaloni, campione olimpico di judo.
Maddaloni è cresciuto a Scampia e in occasione dell’evento di stamattina si è augurato che a Napoli nascano altre realtà come quella di questo Centro sportivo, perché la città ne ha bisogno. Un auspicio condiviso da Christian Parlati, secondo campione del mondo e tra i primi 5 campioni mondiali nella sua categoria.
Parlati ha commentato dicendo che “aprire in una zona difficile è una forza in più per i ragazzi” e che questo ha dato anche a loro la forza per raggiungere i loro obiettivi. Il campione ha poi concluso dicendo che studio e sport sono opportunità che richiedono che si abbiano sempre motivazioni alte.
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