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Politica

Piantedosi è finito di nuovo nel mirino delle opposizioni (e non solo)

Mentre si continuano a contare i morti del naufragio di ieri, a Crotone, in cui al momento hanno perso la vita 64 persone, tra cui 14 bambini, il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, è finito di nuovo nel mirino delle opposizioni per alcune frasi pronunciate proprio davanti alle bare dei migranti. Se qualche mese fa, a innescare le polemiche era stata la definizione di “carico residuale”, oggi a far discutere è il fatto che il titolare del Viminale abbia detto che “quelle persone” potevano anche non partire.

Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi – Nanopress.it

Se non bastasse, poi, Piantedosi ha ingaggiato una lotta a distanza anche il direttore del tg di La7, Enrico Mentana, per una frase che ha detto il medico Orlando Amodeo, ospite di Non è l’arena, il programma della domenica di Massimo Giletti. Il camice bianco sosteneva che la tragedia si potesse evitare e non si è fatto nulla per farlo, motivo per cui il ministro ha risposto che avrebbe sottoposto all’Avvocatura dello Stato quanto detto.

Le opposizioni vanno contro Piantedosi per alcune frasi pronunciate per il naufragio vicino alle coste calabresi

Sessantaquattro persone (tra cui tanti bambini), ma potrebbero arrivare a essere cento, sono morte ieri su un barchino proveniente da Izmir, in Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani nelle coste calabresi, precisamente a Steccato di Cutro. Una tragedia, insomma, che dopo il cordoglio da parte di tutte le forze politiche e non solo, ha sollevato anche molte polemiche.

Mazzi di fiori e bigliettini davanti al palazzetto dello sport al cui interno sono custodite le bare con i resti dei migranti morti nel naufragio – Nanopress.it

Se ieri, a caldo, le opposizioni hanno puntato il dito contro il decreto Ong, approvato dalla maggioranza di centrodestra nei giorni scorsi, che mette fuori causa le imbarcazioni che di solito hanno il compito di aiutare nei salvataggi dei migranti, oggi l’attenzione si è spostata sulle parole che il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ha pronunciato davanti ai corpi senza vita di quei migranti a Crotone – e questa non è neanche la prima volta che succede.

In passato, infatti, il numero uno del Viminale, un tempo capo di gabinetto di Matteo Salvini, il leader della Lega, al dicastero, ha definito quelle persone come “carico residuale”, in quest’occasione, invece, ha deciso di non sposare la loro scelta di mettersi in viaggio con delle condizioni (climatiche) così avverse – come se fosse, davvero, una scelta, tra l’altro – e anche oggi ha ribadito ai giornalisti che “la disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”.

Matteo Piantedosi con i vigili del fuoco – Nanopress.it

Se dall’alleanza Verdi e Sinistra, la capogruppo alla Camera, Luana Zanella, ha chiesto a Piantedosi di andare in aula per “spiegare dettagliatamente la dinamica degli eventi che hanno lasciato sgomento l’intero Paese” e quindi se si poteva evitare la tragedia, dal MoVimento 5 stelle, l’attacco nei confronti del ministro è diretto.

Ieri sera, a Crotone, Piantedosi, a poche ore da una tragedia immane, ha pronunciato parole di rara inumanità – ha iniziato Gaetano Amato -. La colpa, secondo lui, è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Come ha potuto esprimersi così davanti a 60 morti tra cui 14 bambini?” Per lui, il ministro doveva utilizzare parole più prudenti “e capaci di cogliere il senso profondo di una tragedia che richiama la politica, in Italia come in Europa, alle sue responsabilità”.

E più o meno dello stesso tenore è anche il commento che don Carmelo La Magra, ex parroco di Lampedusa, che su Facebook ha invitato il governo a fare delle scelte politiche serie: “Non dovete piangere, dovete aiutare chi salva le vite se non volete salvarle voi”.

Anche Mentana contro il ministro degli Interni: cosa è successo a Non è l’arena

Ma le opposizioni non sono le uniche che si sono scontrate contro Piantedosi, anzi. Un botta e risposto, il ministro degli Interni lo ha avuto anche con il direttore del tg di La7, Enrico Mentana, durante la trasmissione di Massimo Giletti Non è l’arena. 

Tra gli ospiti in studio del giornalista c’era Orlando Amodeo, un medico soccorritore che non ci ha pensato due volte prima di lanciare le sue accuse nei confronti del governo: “Credo che quando una tragedia come quella di oggi si può evitare – ha detto il camice bianco -, si deve evitare. Invece oggi non si è evitata. Una tragedia è una cosa inevitabile, invece penso che oggi forse la tragedia si è forse quasi voluta. Mi dispiace dirlo però è così. Se io so che una nave è in difficoltà, e lo so da ieri, vado incontro a questa nave. Perché non si è fatto?”.

Una domanda retorica che non è piaciuta al Viminale che, secondo fonti dell’Adnkronos – così come lette nel programma -, “sottoporrà all’Avvocatura dello Stato le gravissime false affermazioni diffuse da alcuni ospiti al fine di promuovere in tutte le sedi la difesa dell’onorabilità del governo, del ministro Piantedosi, di tutte le articolazioni ministeriali e di tutte le istituzioni che sono da sempre impegnate nel sistema dei soccorsi in mare”, che non sono piaciute al direttore.

Per Mentana, infatti, ciò che è trapelato dal ministero costituisce una minaccia, “un atto di non umiltà”, ha detto in collegamento, salvo poi precisare che “facciamo nostre le parole che sono state dette, così l’Avvocatura dello Stato se la prende anche con noi” e per cui Giletti ha ulteriormente ribadito che “in una televisione libera, gli ospiti devono dire quello che sentono“.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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