È morta Erika Pioletti, 38 anni, rimasta schiacciata dalla folla nella notte di caos in piazza San Carlo a Torino durante la finale di Champions League della Juventus dello scorso 3 giugno. La donna era ricoverata all’ospedale San Giovanni Bosco da quella sera per un infarto da schiacciamento e nelle ultime ore i medici avevano fatto sapere che per lei non c’era più nulla da fare. “Gli esami effettuati hanno accertato un gravissimo danno cerebrale a prognosi pessima“, si legge nel bollettino medico. A seguito della sua morte, l’indagine della Procura di Torino, coordinata dai pm Vincenzo Pacileo e Antonio Rinaudo, ha aggiunto al fascicolo, al momento a carico di ignoti, l’accusa di omicidio colposo.
La famiglia aveva chiesto di evitare qualunque accanimento terapeutico: non rimaneva che aspettare la notizia più terribile, quella della conferma del decesso, arrivata alle 21.56 di giovedì. I genitori hanno espresso la volontà di donare gli organi di Erika.
Ironia della sorte, Erika, originaria di Beura Cardezza (Verbania), non era una tifosa della Juventus, ma aveva accompagnato il fidanzato, lui sì tifoso e rimasto poi ferito dalla calca, nella piazza centrale di Torino per assistere alla partita dei bianconeri contro il Real Madrid.
Nel frattempo le indagini vanno avanti. I magistrati stanno lavorando insieme con i Vigili del Fuoco per ricostruire i fatti. Secondo un’ipotesi investigativa, ancora da verificare, la sera del 3 giugno i sistemi di ventilazione del parcheggio sotterraneo sottostante la piazza sarebbero andati in blocco intorno alle 20:30 e sarebbero ripartiti secondo un protocollo di riaccensione circa un’ora e mezza dopo, intorno alle 22,15, quando è scoppiato il panico in piazza.
In attesa di elementi chiarificatrici sulla dinamica e soprattutto sulle cause del panico, l’unico avviso di garanzia emesso dalla Procura è arrivato al titolare di un bar affacciato su piazza San Carlo per non aver rimosso in tempo il dehors che si trova nella stessa posizione da vent’anni. “Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”, è il motivo del provvedimento, quindi non c’è alcun legame con l’indagine centrale per lesioni gravissime e omicidio colposo.
RETTIFICA
In data 16 giungo 2017 abbiamo erroneamente attribuito alla società APCOA PARKING ITALIA SPA la gestione del parcheggio sottostante Piazza San Carlo a Torino, scenario dei noti e drammatici fatti relativi alla finale di Champions League del 3 giugno scorso. L’informazione, acquisita tramite pubblicazioni di stampa, si è rivelata errata dal momento che i parcheggi in questione sono gestiti da altri operatori. Con la presente intendiamo specificare l’estraneità di APCOA PARKING ITALIA SPA ai fatti riportati. Con l’occasione ci scusiamo con APCOA PARKING ITALIA SPA e con i lettori.