Una ragazza si è suicidata dopo aver giustificato il fidanzato che la picchiava, arrivando addirittura a scusarsi con lui. Questa assurda storia di violenza sfociata in suicidio arriva dalla Scozia.
La protagonista, Emily Drouet, studentessa di Legge all’Università di Aberdeen, aveva 18 anni quando si è tolta la vita. Era stufa, stando al racconto dei genitori e degli amici, della sua relazione con un ragazzo che la maltrattava e la picchiava.
Stando alla testimonianza di un compagno di università, lui avrebbe persino cercato di strozzarla. Il violento, un ragazzo di 21 anni, a luglio era stato anche condannato a lavorare, senza retribuzione, per 180 ore come pena per le violenze. Pena decaduta a causa della mancanza di prove.
A lasciare di stucco i genitori di Emily già straziati per il suicidio della figlia, il suo biglietto di addio in cui ha giustificato il violento: «Mi sono meritata le violenze del mio ragazzo perché l’ho fatto arrabbiare», ha scritto Emily prima di farla finita.
La mamma ha deciso di rendere pubblica la storia e avviare una campagna nelle scuole e nelle università scozzesi per sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne. Ma soprattutto per ribadire un messaggio: le donne vittime di violenza non devono mai sentirsi in colpa e giustificare i loro aguzzini. Come fatto dalla sua Emily.
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