Arriva il picco dell’influenza stagionale, ma niente paura, non si tratta di Covid. I più colpiti sono i bambini piccoli ma il rischio riguarda tutti.
Sono 2 milioni e mezzo gli italiani a letto a causa dell’influenza ma non confondiamola con il Covid, si tratta semplicemente del picco, che ha fatto registrare dati che non si vedevano dal 2009.
In questo periodo, come spesso avviene ogni anno, l’influenza stagionale torna a farsi prepotente colpendo tantissimi italiani, soprattutto i bambini sotto i 5 anni.
Precisamente sono 2 milioni e mezzo coloro costretti a letto da malessere, febbre e raffreddore, tanto che si parla di nuova ondata di contagi da Covid, ma non è così.
Si tratta della solita influenza stagionale che però sembra essere più grave degli altri anni, infatti i dati registrati non erano tali dal 2009, in cui c’è stata la stagione della Suina.
Per la fragilità che li contraddistingue per quanto concerne il sistema immunitario, i bambini sono i più colpiti ma gli esperti indicano che ogni fascia di età è esposta.
Secondo l’ultimo rapporto InfluNet dell’Iss, relativo alla settimana finale di novembre, il numero dei casi è molto cresciuto rispetto all’inizio della stagione fredda.
L’incidenza infatti è risultata pari al 12,9 casi per mille assistiti.
La settimana finale del mese appena finito si è dimostrata proprio la peggiore poiché sono stati registrati 761mila casi sono in questi giorni, circa 200 in più di quella precedente.
Se negli anni precedenti il picco è arrivato intorno a gennaio e febbraio, ora è nettamente in anticipo in tutte le regioni, ma come possiamo distinguere l’influenza stagionale dal Covid?
Si tratta di uno dei maggiori dubbi delle famiglie di fronte a questa impennata di influenza, ovvero se la sintomatologia è quella da Covid o no.
Dare una risposta non è semplice, infatti il virus non ha di certo smesso di circolare. Le nuove varianti hanno sintomi diversi dalle precedenti, ad esempio si è perso quello più caratteristico, cioè la perdita temporanea di olfatto e gusto.
Rimangono il resto dei sintomi, tipici appunto dell’influenza, quindi mal di gola, raffreddore, lacrimazione degli occhi, febbre e dolori muscolari. Alcune differenze tuttavia possono essere osservate su grandi numeri, che evidenziano come gli stati febbrili nell’influenza siano più alti.
Il mal di gola invece è più tipico del Covid. Insomma non è facile fare una distinzione precisa e di fronte a queste difficoltà diventa decisivo l’elemento epidemiologico, quindi sapere se un individuo è stato in contatto o meno con una persona con Covid.
Anche Pregliasco d’accordo con questo e ha aggiunto che per fare chiarezza si può ricorrere al tampone, che non lascerà alcun dubbio.
Sostanzialmente, ad essere invece uguali sono i risultati, infatti in entrambi i casi c’è aumento dello smartworking e di permessi per seguire i bambini a letto, sempre che i malati non siano proprio i genitori!
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…
Cosa rende un ambiente davvero speciale? La luce, l’arredamento, i dettagli decorativi? Forse. Ma c’è…
Ti sei mai chiesto perché, entrando in certi bagni, senti una sensazione di ordine e…
È incredibile pensare che proprio davanti alla nostra porta si annidi un nemico invisibile ma…
Era una sera tranquilla, come tante altre. Le luci del supermercato illuminavano il parcheggio,…