Nel mese di dicembre il prezzo della benzina subirà degli aumenti considerevoli. Vediamo perché e a quanto ammontano.
La benzina aumenterà in modo esponenziale a causa della fine del taglio delle accise che aveva previsto il Governo di Mario Draghi.
Benzina: gli aumenti di dicembre
Il Governo di Mario Draghi aveva previsto il taglio delle accise. A partire dal 1 di dicembre, però, è stata sancita la sua fine, segnando un aumento immediato del prezzo di benzina, Diesel e GPL.
La benzina potrà arrivare a costare anche 30,5 centesimi in più rispetto al periodo in cui il prezzo del carburante era calmierato grazie al taglio delle accise. Il taglio aveva permesso ai consumatori di sentire meno il caro della benzina. Lo sconto si riduce a 18,3 centesimi dai 30,5 di sconto previsti più IVA.
Quando fare benzina
Sin dal 1 dicembre, dunque, i 30 centesimi di sconto non ci saranno più e si arriverà a a 18,3 centesimi al litro, per effetto del Governo Meloni. Sin dall’inizio del 2023 lo sconto potrebbe essere azzerato. Anche se, da Palazzo Chigi, è arrivata la notizia di una proroga. Dal 2023 si rischia addirittura l’azzeramento dello sconto, ma da Palazzo Chigi è stata annunciata una nuova proroga ad aprile 2023.
Fare un pieno, dunque, potrebbe costare di meno entro la fine del mese di dicembre. Le associazioni dei consumatori, però, non hanno gradito questa presa di posizione del Governo.
Un litro di benzina, al 1 dicembre, costa 12,2 centesimi più del mese precedente. Con il decreto legge 179 del 23 novembre 2022, infatti, è stato previsto un aumento di 10 centesimi delle accise sulla benzina ma anche sul gasolio ed il Gpl. Su questi prezzi aumentati, bisognerà tenere conto anche dell’Iva al 22%.
Se volessimo ipotizzare un pieno, che equivale a circa 50 litri di benzina, l’aumento totale per fare rifornimento sarebbe pari a 6,10 euro. Un aumento che fa riferimento, tra l’altro ad un rifornimento effettuato al self service.
Il beneficio per lo stato sarà di 317 milioni di euro solo per il solo mese di dicembre, se si considera che una famiglia italiana media, fa il pieno due volte al mese.
Ciò ha provocato degli effetti sul Natale. Ad affermarlo è stato Furio Truzzi, presidente dell’associazione consumatori:
“Il rialzo delle accise peserà come un macigno sul Natale degli italiani poiché milioni di cittadini si sposteranno lungo la penisola in occasione delle festività, e graverà sulle tasche delle famiglie non solo attraverso costi di rifornimento più elevati, ma anche come effetto indiretto sui prezzi e tariffe in numerosi comparti”.
Le conseguenze negative si avranno anche perché, l’85% della merce viaggia su gomma in Italia. La speranza del presidente è che il Governo possa rivedere la questione, per lo meno fino a quando non cesserà l’emergenza dei rincari. Le ripercussioni potrebbero essere di circa 146 euro a famiglia di spesa in più.