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Con le dimissioni ufficiali di Giorgio Napolitano, è Pietro Grasso il Presidente della Repubblica supplente. Poco dopo l’addio dell’ormai Presidente emerito (titolo che viene assegnato a tutti gli ex presidenti), il presidente del Senato si è recato a piedi a Palazzo Giustiniani dove si trovano gli uffici dei supplenti. Grasso non è il primo supplente della storia della Repubblica ma il decimo. In attesa del voto del Parlamento per la 13esima presidenza (12° presidente considerando il Napolitano-bis), che avverrà dal 29 gennaio alle ore 15, sarà lui a fare le funzioni del Capo dello Stato, cedendo il ruolo con il giuramento del nuovo inquilino del Quirinale.
La supplenza è regolata dall’articolo 86 della Costituzione che enuncia sia chi ne fa le veci, sia i motivi (impedimento permanente, morte o dimissioni) e l’iter per l’elezione.
Questo l’articolo:
“Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato.
In caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice la elezione del nuovo Presidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte o manca meno di tre mesi alla loro cessazione”.
I poteri
Secondo la maggior parte dei costituzionalisti, il presidente supplente ha tutti i poteri del Capo dello Stato. Può quindi emanare decreti legge e promulgare leggi, accreditare diplomatici presso Potenze estere e ricevere le credenziali di nuovi ambasciatori stranieri. In linea teorica può sciogliere le Camere, visto che le dimissioni non sono arrivate nel semestre bianco. Il caso però non si è mai presentato, anche perché le supplenze sono sempre state brevi. Eccezione è quella di Cesare Merzagora, supplente per 4 mesi a causa dei problemi fisici di Antonio Segni.
La scelta del presidente del Senato deriva per mantenere attivi i due rami del Parlamento visto che la Costituzione dà al presidente della Camera il compito di convocare e presiedere il collegio elettorale.
Grasso così farà le funzioni del Capo dello Stato anche per i prossimi appuntamenti già in agenda, compreso l’incontro con Angela Merkel, previsto per il 23 gennaio.
Sede e stendardo
La sede è Palazzo Giustiniani, l’ufficio è quello della Sala della Costituzione, dove è esposta la prima copia. Come si è visto con Grasso, appena scattano le dimissioni, nel palazzo del presidente supplente sono i Corazzieri a montare la guardia, mentre sul balcone vengono issate le bandiere dell’Europa, il Tricolore e il vessillo del Supplente.
Lo stendardo è stato creato da Francesco Cossiga, grande appassionato di stemmi, nel 1986. Si replica quello presidenziale, con una cornice azzurra e lo sfondo bianco al posto del tricolore italiano. Lo stemma della Repubblica è in argento e non in oro.
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