Pif che urla al governatore della Sicilia Rosario Crocetta per la questione dei disabili è solo l’ultimo dei giornalisti che hanno perso le staffe in diretta, con politici e non. Perdere le staffe, nel caso di Pif, è un eufemismo. Il conduttore, giornalista e attore si è proprio incavolato nero. Il video del cazziatone è diventato virale.
Pif, presente con una delegazione di disabili presso gli uffici della Presidenza della Regione siciliana per protestare contro la mancata assistenza ai disabili, ha chiesto a Crocetta una data certa per sbloccare i fondi regionali. Dopo un botta e risposta durato mezz’ora, ha sbroccato iniziando a urlargli al telefono: «I disabili hanno diritto all’assistenza. La pazienza è finita, non ci sono più margini di trattativa. Se lei non è capace di trovare i fondi si dimetta». La questione era stata sollevata qualche giorno prima da Le Iene, con un servizio costato le dimissioni all’assessore alla Famiglia Gianluca Miccichè.
Santoro e Travaglio contro Berlusconi
Pif, come dicevamo, non è di certo stato il primo giornalista ad arrabbiarsi in diretta. Il pensiero corre subito a Silvio Berlusconi, cazziato dal polemico Michele Santoro e dal gelido Marco Travaglio. A gennaio 2013, il leader di Forza Italia era entrato nella tana del lupo: padrone di casa di “Servizio pubblico”, su La7, era infatti Santoro, spalleggiato da Travaglio. I due nemici storici del Cavaliere. L’evento, atteso dagli appassionati di politica e di risse in tv come la finale dei Mondiali dai calciofili, non ha tradito le aspettative e si è concluso come tutti speravano: con una lite furibonda. Berlusconi attaccò Travaglio definendolo «il campione della diffamazione», Santoro si scagliò contro il Cav a difesa del collega beccandosi dal nemico un «pensavo che lei fosse il peggio, invece è il peggio del peggio». Poi la scena storica, con Berlusconi che fece finta di andarsene, per sedersi invece sulla sedia prima occupata da Travaglio. Facendo il gesto di pulirla e disinfettarla, prima di appoggiare le chiappe.
Lucia Annunziata contro Berlusconi
Berlusconi tanti anni prima aveva fatto arrabbiare anche Lucia Annunziata (non che ci volesse molto), la poco mansueta conduttrice di “In mezz’ora”. Nel 2006, in piena campagna elettorale, il Cavaliere fu ospite del programma di Raitre. Il botta e risposta, terminato con Berlusconi che lasciò lo studio, è passato alla storia: «Lei ha dei pregiudizi nei miei confronti, per questo vado via. Dovrebbe provare un po’ di vergogna… E poi dicono che la Rai è controllata da me». «Lei non può dettare le regole, ritiri quello che ha detto», si infuriò la giornalista. Ma l’altro le strinse freddamente la mano e andò via. Una diabolica strategia elettorale, in realtà, per dimostrare agli italiani quanto fossero cattivi i giornalisti comunisti.
Lucia Annunziata dà del cretino a Giuliano Ferrara
Anni dopo la Annunziata, durante un dibattito su La7 condotto da Enrico Mentana, ha dato del cretino a Giuliano Ferrara. In questo caso giornalista vs giornalista.
Mentana contro Giuliano Ferrara
Ferrara, sempre provocatorio, fece infuriare anche Mentana, ma in un’altra occasione. A Bersaglio Mobile, La7, Mentana sbroccò contro il giornalista perché stufo di essere interrotto continuamente. Ferrara, allora, si arrabbiò a sua volta: «È l’ultima volta che metto piede in questo cesso!»
Lite furibonda Vespa-Brunetta
Nell’estate del Brexit, a Porta a Porta il padrone di casa Bruno Vespa ha litigato con Renato Brunetta. Tutto è partito con la frecciata dell’esponente di Forza Italia sul finanziere ospite, in collegamento da Londra. Brunetta, dopo aver interrotto l’intervista, chiese polemicamente a Vespa: «È un finanziere qualsiasi questo?». E Vespa: «Stia al suo posto». I toni si sono poi surriscaldati per la gioia dei telespettatori.
Paolo Frajese prende a calci Paolini
Chiudiamo questa carrellata di ricordi con un altro indimenticabile momento televisivo. Era il 1998 quando l’inviato del Tg1 Paolo Frajese prese a calci, in diretta, il disturbatore Gabriele Paolini. Chiese scusa ai telespettatori e poi continuò, come se niente fosse, il servizio. Un mito.
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