L’economica italiana ha avuto una crescita dello 0,5% nel terzo trimestre del 2022. È stato un incremento importante considerando che, sommando la percentuale con le altre ottenute nei due trimestri precedenti, in tutto il 2022 la crescita è pari al 3,9%.
Questi dati sono contenuti all’interno dei Conti economici trimestrali, effettuati dall’Istat. Con i nuovi calcoli, si è avuto modo anche di trovare conferma nelle stime fatte precedentemente.
Confrontando il trimestre precedente, non tutti i settori sono andati in crescita in egual modo.
La crescita del PIL è andata a rilento, ma dal punto di vista settoriale, in alcuni casi si è avuta una rendita maggiore.
Ancora una volta, per il sesto trimestre consecutivo, la crescita ha interessato il valore aggiunto dei servizi.
In particolar modo la crescita è stata destinata a settori come commercio, trasporto, alloggio e ristorazione.
A subire invece un calo, sono stati altri settori, ovvero l’agricoltura, l’industria e le costruzioni.
Per entrare maggiormente nel dettaglio, la domanda è interna da parte degli italiani è cresciuta non solo sui consumi delle famiglie, ma anche +0,9% dei servizi, inerenti al turismo.
In ambito di export meno import, a causa del caro energia, il contributo netto della domanda ha subito un calo del 1,3%.
Oltre alla crescita economica, vi è anche un forte rallentamento, seppur stabile nella media annua, dell’inflazione.
Sembra che il calo degli energetici non regolamentati abbia fatto esaurire la spinta dell’inflazione.
Stando alle stime iniziali effettuate dall’ISTAT, sembra che nel mese di novembre, il consumo lordo dei tabacchi abbia registrato un aumento dello 0,5%, questo per quanto riguarda la base mensile, mentre su base annua l’aumento è pari al 11,8%.
La situazione è stata ampiamente discussa, in particolar modo la stessa Istat ha commentato il tutto dicendo: “Dopo la brusca accelerazione di ottobre, a novembre l’inflazione, che rimane a livelli record del marzo 1984 (quando fu +11,9%), è stabile. L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,1% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo”.
Infine vi è stata anche un’accelerazione per quanto riguarda il cosiddetto carrello della spesa in cui sono compresi i beni alimentari e anche tutto ciò che è necessario per la cura della casa.
L’aumento è passato dal 12,6% fino ad arrivare al 12,8%.
lL’Istat, per concludere la propria indagine ha commentato dicendo: “Se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi”.
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