-11,2%: una percentuale apparentemente anonima ma che spaventa. È il dato emerso dalle stime di Bruxelles sulla crescita dell’Italia, secondo cui il Pil scenderà a quel livello (il più basso dell’eurozona) nel 2020. I primi accenni di risalita sarebbero attesi nel 2021, quando si dovrebbe arrivare a 6,1%. È la fotografia di una situazione economica in profonda contrazione dopo il lockdown per il Coronavirus.
Ue: il Pil dell’Italia scende a -11,2%
Le previsioni della Commissione Ue sul Pil 2020 dell’Italia non sono buone: secondo le stime di Bruxelles, scenderà a -11,2%, il calo peggiore tra tutti i Paesi europei, per poi risalire a 6,1% nel 2021.
È l’effetto della severa contrazione dell’economia nazionale indotta dal blocco delle produzioni a causa del Covid-19, che nel secondo trimestre è data come “ancora più pesante”.
Per il settore del turismo si attendono ancora mesi bui, con l’emorragia di una domanda che, stando all’indagine condotta da Bankitalia sulle famiglie italiane, faticherà a risanarsi.
Circa il 30% della popolazione non può permettersi le ferie fuori casa, nemmeno con l’intervento del tanto discusso bonus vacanze. La spesa dei consumatori, secondo le proiezioni della Commissione Ue, dovrebbe vivere una ripresa da agosto in poi, ma tutto è troppo fluido per agguantare una certezza.
“Le stime di crescita – riporta Ansa citando le previsioni Ue – restano soggette a rischi al ribasso, e un crollo del mercato del lavoro protratto, una volta che le misure di emergenza sono terminate, potrebbe frenare l’attesa ripresa“.
I dati eurozona e i Paesi che stanno peggio (oltre l’Italia)
La recessione sarebbe più profonda di quanto prospettato inizialmente, dunque, e il Pil della zona euro si assesterebbe a -8,7% nel 2020. Quali sono i Paesi che stanno peggio, oltre l’Italia?
Stando alle stime diffuse, la Spagna e la Francia seguirebbero a ruota in questa sorta di discesa nell’abisso della crisi, rispettivamente con Pil atteso a -10,9% e -10,6%. Nel maggio scorso, sul fronte delle previsioni Ue l’Italia era data a -9,5% nel 2020, con ripresa a +6,5% nell’anno successivo.