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La terrorista irachena Sajida al Rishawi è stata giustiziata all’alba dopo che l’Isis ha rilasciato un video scioccante in cui Muadh al-Kasasibah, il pilota giordano preso prigioniero nei giorni scorsi (il 24 dicembre 2014 il suo F-16 è precipitato nei pressi di Raqqa, capitale dello Stato Islamico) è stato ucciso, bruciato vivo in una gabbia in cui era stato rinchiuso. Di più: secondo la tv giordana, il pilota è stato messo a morte oltre un mese fa, il 3 gennaio 2015. L’uccisione del pilota ha suscitato un forte sdegno in Giordania e l’unanime condanna da parte della comunità internazionale, inclusi le Nazioni Unite e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Lo Stato Islamico ha annunciato e mostrato la morte del pilota giordano che aveva catturato in Siria alla vigilia di Natale: l’uomo appare chiuso in una gabbia, intorno a lui è stata cosparsa della benzina, e in seguito è stato dato alle fiamme, vivo. In Rete è stato diffuso il video che dura ben 22 minuti e 34 secondi.
L’esecuzione
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Le immagini del video mostrano l’ostaggio, il tenente Moaz al-Kassasbeh, vestito di arancione e con un ematoma sotto l’occhio destro mentre pronuncia alcune frasi, ripreso in primo piano con alle spalle uno sfondo nero su cui compaiono alcune bandiere dei Paesi della coalizione anti-Isis. In una seconda sequenza si vede poi il pilota giordano in piedi davanti a un gruppo di miliziani armati schierati col volto scoperto e in tuta mimetica. Nell’ultima sequenza si vede l’ostaggio in una gabbia col fuoco che avanza e lo circonda fino a bruciarlo vivo. Solo qualche giorno prima la foto di Muadh Kassasbe, il pilota giordano catturato dallo Stato islamico nel nord della Siria dopo che il suo caccia, parte della Coalizione anti-jihadisti, era precipitato nei pressi di Raqqa, è apparsa sulla rivista Dabiq, uno degli organi dell’Isis, insieme ad un’intervista al prigioniero. Parlando in arabo e in inglese, Kassasbe si identificava con tutte le generalità e i dettagli del suo incarico militare.
La vendetta
Le trattative tra i terroristi e la Giordania non hanno portato a niente. E il pilota è stato ucciso. Il portavoce del governo giordano Mohammed al-Momani ha confermato che in seguito i due prigionieri iracheni Sajida al-Rishawi (nella foto) e Ziad al-Karbouly sono stati giustiziati. La donna, condannata a morte per il suo ruolo negli attentati del 2005 ad Amman in cui morirono 60 persone, era stata oggetto di una trattativa tra il governo giordano e i miliziani dello Stato Islamico, volta alla liberazione del pilota Muath al-Kaseasbeh e di un altro ostaggio giapponese. I negoziati si erano poi interrotti, in mancanza di prove che il pilota fosse ancora vivo. Poi a sorpresa c’è stata la diffusione del drammatico video della sua uccisione, avvenuta il 3 gennaio scorso. Al-Karbouly, anche lui combattente di al Qaeda, era nel braccio della morte dal 2008 per aver pianificano attacchi terroristici contro cittadini giordani in Iraq.
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