Pilota italiano sacrifica la sua vita e salva centinaia di persone

Pietro Venanzi ed Herb Moran sono due piloti morti il 30 ottobre, che hanno sacrificato la vita per salvare quella di tanti altri persone, sconosciute altrettanto innocenti. Quel giorno era venerdì, era mattina, e loro, a bordo del convertiplano AW609, hano capito subito che qualcosa non stava andando per il verso giusto. I due esperti piloti collaudatori, visto il velivolo in fiamme, sono riusciti a portarlo, con un gesto davvero eroico, lontano dal centro abitato e quindi hanno evitato una vera e propria strage.

Per i due piloti esperti non c’è stato nulla da fare. Il velivolo è esploso in volp ed è precipitato al suolo in un campo di Santhià, in provincia di Vercelli. Pietro Venanzi aveva 53 anni, era collaudatore di livello internazionale e lavorava per Agusta Westland. Insieme a Herber Moran, della Marina americana, lo scorso 30 ottobre stava testando un aereo sperimentale. Quando hanno capito che l’aereo sarebbe precipitato, non hanno indossato il paracadute per salvarsi, ma hanno proseguito a sorvolare il centro abitato tra le campagne vercellesi e a portare l’aereo in una zona non abitata.

Al momento, non sono ancora note le cause dell’incidente la cui dinamica sarà ricostruita attraverso l’analisi della scatola nera che contiene le ultime informazioni prima dell’impatto al suolo, compresa la registrazione delle conversazioni tra i due piloti. ”L’Azienda ricorda con commozione i Comandanti Venanzi e Moran e si stringe ai famigliari che li piangono”, chiude la nota di Finmeccanica.

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