Pinerolo, uccise la madre a martellate dopo un rimprovero: 23enne condannato all’ergastolo

L’omicidio avvenne il 9 marzo scorso a Pinerolo, provincia di Torino. La vittima – una donna di 45 anni di origini pakistane, Rubina Kousar, – fu uccisa a martellate e poi finita con una coltellata alla gola. 

Polizia scientifica
Polizia scientifica – Nanopress.it

 

Sembra che a scatenare la furia omicida del figlio fosse stato un rimprovero della madre, che gli aveva detto di non stare tutto il giorno al cellulare, spronandolo a cercarsi un lavoro. Qualche giorno prima dell’omicidio, nello stesso appartamento teatro del delitto, era stata segnalata una lite familiare durante la quale era rimasto ferito il marito della vittima.

Condannato all’ergastolo il 23enne accusato di aver ucciso la madre

È stato condannato alla pena dell’ergastolo il 23enne di origini pakistane, ma residente a Pinerolo, accusato di aver ucciso la madre il 9 marzo scorso. Come riferisce Tgcom24, il Tribunale di Torino ha emesso la sentenza di condanna nell’ambito del processo di primo grado. Quel giorno, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima aveva chiesto al figlio di non trascorrere la giornata intera sul cellulare e di cercarsi un lavoro. A quel punto il ragazzo avrebbe aggredito la madre prima con un martello, poi l’avrebbe uccisa con una coltellata alla gola. A lanciare l’allarme quella mattina fu il marito della vittima. Quando i carabinieri giunsero nell’abitazione, la vittima era riversa in un lago di sangue, mentre il figlio aveva ancora il martello insanguinato tra le mani.

Qualche giorno prima del delitto il 23enne aveva litigato con il padre per gli stessi motivi, e la lite era stata segnalata da alcuni vicini di casa, che avevano allertato le forze dell’ordine.

Il 23enne, che aveva subito ammesso il delitto, questa mattina in aula ha chiesto scusa a tutti. In una breve lettere inviata alla Corte, ha sottolineato di amare sua madre. Durante il dibattimento è stata respinta la richiesta della difesa di disporre una perizia psichiatrica.

Impostazioni privacy