Dopo i recenti eventi alluvionali che hanno colpito l’Emilia-Romagna, abbiamo deciso di approfondire la principale manifestazione atmosferica che caratterizza i mesi autunnali e invernali: la pioggia. Esploreremo insieme la sua natura e il processo di formazione.
La pioggia è un fenomeno meteorologico che consiste nella precipitazione di gocce d’acqua liquida dalla nuvola verso la superficie terrestre. È fondamentale per il ciclo dell’acqua e riveste un ruolo essenziale nell’equilibrio degli ecosistemi.
Pioggia, come si forma?
Il processo di formazione della pioggia è complesso e coinvolge diversi fattori. Tutto ha inizio quando l’aria calda, carica di umidità, si innalza nella troposfera, la parte inferiore dell’atmosfera. Man mano che l’aria si solleva, si raffredda, causando la condensazione del vapore acqueo presente. La condensazione avviene attorno a minuscole particelle di polvere, sali marini o altre sostanze presenti nell’atmosfera, formando così le nuvole.
Le nuvole sono costituite da una vasta collezione di minuscole goccioline d’acqua o cristalli di ghiaccio sospesi nell’aria. All’interno delle nuvole, le goccioline d’acqua o i cristalli di ghiaccio continuano a crescere attraverso la coalescenza, ovvero unendosi tra loro. Quando le goccioline diventano abbastanza pesanti, cadono verso il basso sotto l’effetto della gravità.
La pioggia può assumere diverse forme a seconda delle condizioni atmosferiche. Può essere leggera e persistente, oppure forte e improvvisa. La quantità di pioggia che cade in una determinata area viene misurata in millimetri e viene chiamata precipitazione.
Classificazione della pioggia
La pioggia, un fenomeno meteorologico amato e talvolta temuto, può essere classificata in base alle dimensioni delle gocce e al grado di visibilità associato ad essa. Esploriamo in dettaglio questa affascinante catalogazione e scopriamo come influisce sulla nostra esperienza sotto la pioggia.
Pioviggine
Iniziamo con la pioviggine, la forma più delicata di pioggia. È una leggera nebbiolina che si presenta come una sottile cortina d’acqua. Questa pioviggine sottile può portare con sé una sensazione di freschezza e mistero, avvolgendo gli oggetti e le strade con un velo umido. È come se il cielo si stesse concedendo un gentile abbraccio con la terra. Tuttavia, non è sempre facile notarla a meno che non si presti attenzione ai dettagli più sottili.
La pioviggine si trasforma poi nella più comune forma di pioggia, composta da gocce con un diametro compreso tra 0,1 e 0,5 millimetri. A sua volta, la pioggia debole si suddivide in pioviggine debole, moderata o forte a seconda della visibilità associata al fenomeno. Questa categoria di pioggia, nonostante la sua leggerezza, può ancora bagnare e rendere umidi gli spazi esterni.
Pioggia debole
Man mano che le gocce di pioggia aumentano di dimensioni, da 0,5 a 5 millimetri di diametro, si passa a una pioggia più intensa. La semplice pioggia debole, moderata o forte si trasforma in rovesci di pioggia. Questi rovesci, oltre ad essere classificati in base all’intensità, sono determinati anche dalle nubi che li generano. Di solito, i rovesci sono di intensità moderata o forte e possono creare una pioggia più persistente e abbondante.
Per una catalogazione più dettagliata e rigorosa, entriamo nel campo del rain/rate, che misura i millimetri di pioggia caduti in un’ora.
Catalogazione della precipitazione liquida
Questa scala ci permette di valutare con maggiore precisione l’intensità delle precipitazioni.
Oltre alla pioviggine, che abbiamo già menzionato con una caduta di 1 millimetro ogni ora, le categorie di pioggia includono
- Debole, con una quantità di 1-2 millimetri caduti in un’ora.
- Leggera, con una caduta di 2-4 millimetri di pioggia ogni ora.
- Moderata, con una quantità di 4-6 millimetri caduti in un’ora.
- Forte, caratterizzata da una caduta di 6-9 millimetri di pioggia ogni ora.
- Rovescio, con un rain/rate di 10-29 millimetri di pioggia caduti in un’ora. Questi rovesci sono ancora più intensi e possono causare un’elevata quantità di acqua in poco tempo.
- Nubifragio, con un rain/rate superiore a 30 millimetri di pioggia caduti in un’ora.
Quali sono le nubi che danno luogo a fenomeni più intensi?
Le nubi che portano piogge intense sono solitamente associate a fenomeni atmosferici più estesi e dinamici. Ecco alcune delle nubi più comuni che possono produrre piogge di forte intensità:
- Cumulonembi: queste nubi imponenti e verticalmente sviluppate sono spesso associate a temporali intensi. Sono caratterizzate da un’enorme energia convettiva e possono portare a piogge abbondanti, fulmini, grandine e forti raffiche di vento. I cumulonembi si formano in ambienti instabili, in cui l’aria calda e umida si innalza rapidamente, formando enormi masse nuvolose.
- Nimbostrati: grigie e uniformi sono nubi che si estendono su grandi aree e sono spesso associate a precipitazioni continue e prolungate. I nimbostrati sono costituiti da strati spessi di gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio che possono produrre piogge moderate o forti per lungo tempo.
- Stratocumuli: queste nubi basse e stratificate possono formarsi in condizioni stabili o instabili. Quando si sviluppano in un ambiente instabile, possono generare piogge moderate. Tuttavia, le piogge associate agli stratocumuli tendono ad essere meno intense rispetto a quelle associate ai cumulonembi o ai nimbostrati.
- Altocumuli e cirrocumuli: si formano in media e alta quota e sono nubi che generalmente non danno luogo a precipitazioni intense. Tuttavia, in determinate situazioni atmosferiche, come la presenza di fronti meteorologici o onde atmosferiche, potrebbero contribuire a precipitazioni leggere o moderate.
È importante notare che la precipitazione più intensa dipende da una combinazione di fattori atmosferici, tra cui l’instabilità dell’aria, la presenza di umidità, l’interazione con fronti meteorologici e altri processi dinamici. Pertanto, anche le nubi che di solito non portano piogge intense potrebbero farlo in determinate condizioni atmosferiche.