Pippo Civati ha deciso di lasciare il gruppo del PD alla Camera. Dopo aver dato l’ok all’Italicum, Civati ha dimostrato la volontà di non sostenere più il Governo. E’ stato lui stesso a spiegare di non avere più fiducia e per questo ha deciso di lasciare il gruppo. Ha specificato che si comporta in questo modo per essere coerente con quello in cui crede e con il mandato che gli hanno dato gli elettori. Pippo Civati ha chiarito che non si sente più di votare la fiducia al Governo Renzi e tutto questo comporta un’uscita dal gruppo.
Il politico si dichiara dispiaciuto per quello che è accaduto, ma ha sostenuto che continuerà a stare nelle file di chi ha cambiato idea. Questo atteggiamento per lui è una conseguenza, infatti ha dichiarato: “E’ semplicemente capitato che un giorno alcune persone con cui pensavamo di aver condiviso questa visione hanno cambiato idea”.
La situazione dopo l’Italicum
Sul blog di Civati è stato scritto a chiare lettere: “Invece il futuro sarebbe a portata di mano, basterebbe imparare a sposare tradizione e cambiamento, coniugando cose antiche come i diritti e nuovissime come l’innovazione”. Già dopo che era stato dato il via libera alla riforma elettorale, con l’approvazione dell’Italicum, la tensione interna alla minoranza del PD si continuava a far sentire.
La frattura che si è consumata sull’abolizione del Porcellum non poteva non avere delle conseguenze. In un primo momento Civati aveva convocato i suoi e, a proposito dell’affermazione dell’Italicum, aveva detto che avrebbe deciso. Letteralmente aveva dichiarato: “Non ci sto più a fare il cagnolino”.
Le reazioni sono state tante. Dal PD Dario Ginefra ha detto che non può far piacere l’uscita dal partito di una persona con le qualità di Pippo Civati, ma poi ha chiarito anche: “Si tratta in fondo della cronaca di una morte annunciata”. Da SEL Nicola Fratoianni ha detto: “Siamo pronti, come ha detto anche Nichi Vendola, a mettere in discussione l’assetto del partito e dei gruppi parlamentari perché pensiamo che oggi sia urgente creare una risposta comune ai problemi che abbiamo”.
Civati ha scritto che nel PD hanno promosso e approvato, anche se non si vuol tenere conto delle leggi elettorali, varie riforme del lavoro e della Costituzione. Lui sente che è arrivato il momento di non voler stare più dalla parte di chi ha deriso le ragioni di chi pensa che il futuro si possa cambiare attraverso soluzioni differenti.
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