Pisolino al lavoro? Aumenta la produttività, altro che vietarlo

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Il pisolino al lavoro? La maggior parte dei capi, soprattutto in Italia dove chiudere gli occhi sulla scrivania è considerato tabù, nonché possibile causa di licenziamento in tronco, storcerebbero il naso al solo pensiero. In realtà il pisolino durante il lavoro aumenta la produttività. Se ci pensiamo, non ci vuole un genio per capirlo: riposarsi anche solo venti minuti, dopo pranzo, placando l’ “abbiocco”, aiuta a ricaricare le batterie e concludere in modo più proficuo la giornata lavorativa.
A fare un esperimento è stato Tim Herrera, giornalista del New York Times: «Nelle ultime due settimane ho fatto tre pennichelle al lavoro, per un totale di un’ora circa. E non ho vergogna a farlo e a raccontarlo. Non potevo sentirmi meglio, e anche la mia produttività ne ha tratto beneficio».

Non ci vuole un genio per riconoscerlo, dicevamo, eppure il tema del pisolino al lavoro sta diventando dibattito per gli studiosi, che ne hanno confermato l’importanza. «Le aziende hanno problemi di produttività perché le persone sono stressate – spiega Josh Bersin, fondatore di Bersin da Deloitte – Stanno cominciando a rendersi conto che per aumentare la produttività dei dipendenti non basta un semplice corso su come gestire la casella di posta. È molto più complicato di questo».

Attraverso uno studio pubblicato su Nature Neuroscience, alcuni ricercatori americani hanno effettuato dei test su lavoratori durante la loro attività. Hanno riscontrato che dopo alcune ore il loro rendimento scende, con il sopraggiungere della stanchezza. Nei soggetti che hanno riposato mezzora, però, il rendimento scende di meno, mentre chi ha riposato un’ora ha addirittura invertito la rotta, migliorando le sue prestazioni.

Sara Mednick, co-autore dello studio e professoressa di Psicologia presso l’Università della California, conferma: «Il pisolino sul lavoro ha enormi vantaggi sul rendimento». Lo capiremo anche in Italia, prima o poi?

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