Siamo nel pistoiese, dove il parroco Don Biancalani è stato condannato per scarsa igiene nei locali parrocchiali.
“Qui siamo in campagna, è normale che ci siano topi. La realtà è che siamo nel mirino”.
Condannato Don Biancalani
Il parroco di Vicofaro, piccolo paese di Pistoia, è stato condannato a un mese di carcere e dovrà anche pagare una sanzione di 1200 euro. Il motivo? La scarsa igiene nei locali parrocchiali, gli stessi dove accogli i migranti.
È proprio questo il motivo per cui Don Massimo Biancalani è conosciuto ma dopo alcuni controlli effettuati nella parrocchia di Vicofaro, il Tribunale di Pistoia ha convalidato il carcere e la multa.
I locali della Chiesa vengono da tempo adibiti ad alloggi per i bisognosi che fuggono nel nostro Paese alla ricerca di condizioni di vita dignitose. In questi, dopo diverse verifiche sono state riscontrate carenze igieniche e la presenza di topi.
La replica di Don Biancalani
Il parroco non è stato in silenzio di fronte a questa decisione e ha affermato che è forte in lui l’intenzione di non pagare la sanzione in segno di protesta. Il parroco ha affermato che questa è un’ingiustizia da parte delle istituzioni, mettendo in evidenza che invece, realtà come la sua hanno bisogno di supporto.
“i topi? è normale, siamo in campagna. ciò su cui dovrebbero focalizzarsi invece è la situazione difficile di noi parroci che vogliamo aiutare i bisognosi e dobbiamo farlo senza contributi dallo stato ma solo bastoni fra le ruote”.
Queste le parole di Don Massimo, profondamente amareggiato dalla decisione presa nei suoi confronti.
“abbiamo sempre accolto e abbiamo fatto tutto da solii, nemmeno la chiesa locale ci sostiene. l’ex governatore enrico rossi ci aveva promesso un luogo più adatto ma per ora rimangono solo parole. gli unici aiuti che riceviamo sono quelli della chiesa di roma e quindi il papa, ma anche da alcune istituzioni religiose e non”.
Il sacerdote ha puntato il dito contro il sindaco, infatti sembra non sia la prima volta che questo dispone controlli nella sua parrocchia, tirandosi invece indietro quando c’è il bisogno concreto di aiuti, anche banali, come generi alimentari e vestiario.
“il sindaco non è una cattiva persona ma con lui operano assessori e consiglieri che ci hanno preso di mira. il nostro centro di accoglienza infastidisce non per i topo ma per gli immigrati. addirittura in passato, salvini lo fece chiudere”.
Don Massimo non le ha mandate di certo a dire, chiedendo aiuti concreti per poter continuare ad accogliere.