[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay[/didascalia]
Un trentaseienne di Cercola è stato denunciato per aver legato il suo pitbull al muro con una corda così corta e stretta che gli impediva di appoggiare le zampe anteriori a terra. Il cane era costretto a reggersi alla parete per non impiccarsi. L’animale si trovava inoltre in pessime condizioni igienico-sanitarie. Quando l’uomo è stato interrogato dalle Forze dell’Ordine non è stato in grado di fornire una spiegazione al trattamento atroce che aveva riservato al suo cane.
Il trentaseienne era già stato precedentemente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per reati legati alle armi e gli stupefacenti, a questi si aggiunge ora l’accusa di maltrattamento di animali. A scoprire il pitbull in stato di schiavitù sono stati i Carabinieri del nucleo Radiomobile del Reparto Operativo di Napoli in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali: dai primi controlli è emerso che il cane era stato sottoposto ad altre forme di violenza, inoltre gli era stata praticata la conchectomia bilaterale, ovvero il taglio estetico delle orecchie. L’uomo accusato di violenza sugli animali non sembra essersi difeso in alcun modo e non ha nemmeno fornito una giustificazione al suo comportamento.