Come previsto Federico Pizzarotti ha lasciato il Movimento 5 Stelle. Il sindaco di Parma era stato sospeso dal M5S per non aver comunicato subito di aver ricevuto un avviso di garanzia per abuso d’ufficio. Inchiesta da cui è uscito pulito. Dopo l’archiviazione aveva promesso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa e, durante la conferenza stampa in cui ha annunciato l’addio ai 5 Stelle, lo ha fatto: “Da uomo libero non posso che uscire da questo M5S che non è quello che era quando è nato. Ho dovuto fare l’ultimo passo. Sono qui a dire quello che né il direttorio né altri hanno avuto il coraggio di dire”.
“È evidente che non si sia voluta ricomporre una situazione che poteva ricomporsi. Da quando il procedimento è stato archiviato, nessuno ha mai chiamato se non qualche sparuto parlamentare. È il 144mo giorno da una sospensione illegittima che non è prevista dai regolamenti. Sono l’unico sospeso d’Italia”, ha continuato.
Pizzarotti è stato un fiume in piena: “Da quelli che volevano aprire il Parlamento, da quelli che volevano le telecamere dentro le aule, siamo diventati quelli delle stanze chiuse. Da 7 dicembre 2014 io non ho accettato di avere paura: paura di dire quello che si pensa. Invece questa paura serpeggia tra tante persone, ad esempio parlamentari che ti chiedono come va e dopo hanno paura di farsi una foto insieme”.
Pizzarotti contro Beppe Grillo
“Non sono cambiato io, è cambiato il Movimento. Io sono l’unico a essere rimasto critico. Una volta si diceva che il M5S non voleva avere un capo politico, ora si dice che va bene un capo politico”. Riferimento è al fondatore Beppe Grillo che alla festa di Palermo ha ribadito il suo ruolo decisionale.
Altra frecciata a Grillo che ha giustificato la nomina dell’ex tesserato al Pd Andrea Mazzillo come assessore al Bilancio di Roma: “Se avessi nominato io uno con la tessera del Pd o un ex impiegato di Iren, non so cosa sarebbe successo. Noi siamo stati crocifissi per molto meno. Ora si giustifica l’ingiustificabile. Poi si dice colpa dei giornalai, ma distinguiamo la realtà dei fatti”.
“Amministrare vuol dire dialogo con altri, prendersi delle responsabilità. Noi parliamo di Movimento 5 Stelle al governo e dopo diciamo che non vogliamo dialogare con nessuno. Il M5S è cambiato. Penso agli errori di Di Maio: i lobbisti sono diventati di moda”. E ancora: “Quanti ne abbiamo persi in questi anni? Nel tempo sono stati abbandonati dai cosiddetti talebani, persone oltranziste che giustificano tutto e il contrario di tutto solo in base a un processo sul blog”.
Sul futuro: “Mai lista civica con il Pd”
Sul futuro politico, il sindaco di Parma chiude le porte al Pd: “Smentisco la volontà di fare liste civiche con il Pd o di dialogare con Civati che mi sono state attribuite dal Fatto quotidiano”. E ancora: “Non c’è nessuna decisione per quanto riguarda liste civiche. Questo epilogo non pone nessuna base per il futuro locale né nazionale. Non c’è nessuna lista civica oggi in previsione. Dobbiamo ancora decidere se candidarci. Ovviamente se ci candideremo, lo faremo in una lista civica, ma avrei voluto fosse una lista del M5S”.