Quello che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato il primo weekend calcistico senza l’amata Serie A. Il campionato infatti, a seguito dei vari casi di positività al Covid-19 all’interno delle squadre, si è fermato ufficialmente lo scorso martedì, e, se non ci saranno ulteriori rinvii, riprenderà il prossimo 4 aprile. Se si volesse concludere il campionato in modo regolare, si tratterebbe di una vera e propria corsa per recuperare il tempo perso, posticipando l’Europeo al 2021 (con le relative amichevoli) e scendendo in campo una volta ogni tre giorni.
Se però la situazione al prossimo 4 aprile non permetterà alle squadre di Serie A di tornare in campo, la situazione si farebbe davvero complicata: a quel punto infatti riuscire a terminare l’attuale calendario prima di luglio sarebbe davvero impossibile, e costringerebbe la Lega Calcio a ricorrere a soluzioni drastiche. Una di queste potrebbe essere organizzare dei playoff e dei playout, in pieno stile NBA, ipotesi peraltro già discussa in una riunione apposita.
La speranza (di tutti) è quella di riuscire a portare a termine in maniera regolare questa stagione, concludendo, seppur in maniera forzata (giocando ogni tre giorni) l’attuale calendario. In caso di estrema necessità però, dopo il consiglio tenutosi la scorsa settimana, la Lega Calcio ha già trovato una possibile soluzione, ovvero quella di creare dei playoff e playout.
Il sistema, utilizzato principalmente da sport come Basket e Football Americano, prevede due fasi: la prima, che gli americani chiamano “regular season”, corrisponderebbe al nostro campionato; nella seconda, chiamata “playoff”, le migliori otto della classifica della regular season si sfidano per la conquista del titolo.
Ed è proprio questa l’idea per riuscire ad avere un vincitore: playoff in Serie A per le prime otto della classica, che al momento sarebbero Juventus, Lazio, Inter, Atalanta, Roma, Napoli, Milan ed Hellas Verona. Se l’ipotesi dovesse prendere piede, la Juventus sfiderebbe l’Hellas Verona, la Lazio il Milan e così via, fino ad arrivare a una vera e propria finalissima. Per quanto riguarda i bassifondi della classifica invece, le ultime quattro andrebbero a giocarsi la salvezza nel medesimo modo.
Ma quella che sarebbe solamente una remota e ipotetica soluzione d’emergenza, potrebbe in futuro diventare una grossa novità per il nostro campionato?
Quello che per noi sarebbe un sistema per gestire una situazione d’emergenza, a cui nessuno appena due mesi fa avrebbe mai pensato, dall’altra parte del mondo è messo in pratica da sempre, e anche con ottimi risultati.
La National Basket Association, abbreviata in NBA, è infatti una delle leghe più seguite al mondo, con degli introiti annuali a cui non si può avvicinare neanche la Premier League, il campionato di calcio più famoso al mondo. Tra i mille motivi che hanno reso celebre la NBA, c’è infatti anche il sistema dei playoff: su di un totale di trenta squadre, che gli americani chiamano franchigie, ben sedici, terminata la regular season, si danno battaglia per la conquista del titolo, rendendo la competizione ogni anno sempre più spettacolare.
Ovviamente una cosa del genere, applicata al calcio (solo la MLS, il campionato per club statunitensi e canadesi, usa questo sistema) sarebbe una vera e propria rivoluzione, ma perché non fare un tentativo?
Sicuramente potremmo guadagnarci in visibilità, presentando una grossa novità che poi potrebbe avere risvolti inaspettati. Ma quali sono i difetti di questo sistema? Un grosso problema sarebbe rappresentato dal numero maggiore di partite: se infatti un normale campionato ha come termine il mese di maggio, con eventuali playoff la Serie A si dovrebbe prolungare fino a giugno, andando ad intaccare Europei e Mondiali, un problema sicuramente non da poco. Per il resto però, una Serie A in pieno stile NBA potrebbe diventare una competizione davvero interessante.
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