Il giorno della scadenza è stato disatteso dal governo: sul Pnrr l’Italia ha fallito e punta a rinegoziare gli obiettivi.
L’Italia avrebbe dovuto raggiungere tanti obiettivi del Pnrr per poter accedere alla quarta rata, ma alla fine così non è stato. È la prima volta che il governo non rispetta gli impegni assunti. La terza rata è ancora congelata e prevede l’adempimento dei 55 obiettivi. Per quanto concerne i tasks ci sono sette obiettivi che il governo non è riuscito ad adempiere: dalle colonnine per ricaricare le auto elettriche fino ai ritardi degli asili nido.
Il task di fine giugno 2023 è stato disatteso: è imputabile ai ritardi, all’inflazione ed alle cause che consentono di giustificare la rinegoziazione dei 27 obiettivi. Il ministro Fitto ed il commissario europeo per gli Affari economici hanno richiesto all’Europa di validare la rinegoziazione dei sette obiettivi disattesi. Fonti di governo mettono in evidenza quali siano le cinque gravità, a cui devono aggiungersene due. Tra i maggiori problemi ci sono gli asili nido, che rappresentano una delle misure più rilevanti del Pnrr.
Per la costruzione di circa 265.000 nuove strutture era necessario assegnare il 100% dei lavori, invece si è giunti all’80%. Bruxelles sottolinea che può sorvolare sul 20% residuo, ma è necessario mantenere e realizzare l’obiettivo finale. Per aggiudicare gli appalti è possibile beneficiare della proroga fino al mese di settembre.
Non è stato centrato l’obiettivo per l’affidamento dei lavori relativi alle 20mila colonnine da utilizzare per ricaricare le auto elettriche da installare nei centri urbani e delle autostrade. Il ritardo sarà adempiuto entro e non oltre l’anno 2024.
Tra gli altri problemi c’è il progetto per i nuovi studios di Cinecittà: i contratti per realizzare i nove teatri sono stati sottoscritti, ma Bruxelles punta a dare il via libera alla modifica dell’obiettivo target. Sono stati pubblicati tre provvedimenti per mettere in atto le riforme della giustizia penale e civile, ma occorre qualche settimana in più per adottare i contenuti testuali mancanti. Il sentiero della trattativa per la quarta rata è agli sgoccioli: il governo mira a raggiungere un’intesa con Bruxelles entro luglio. I sedici miliardi di euro potranno arrivare entro la fine dell’anno.
La terza rata del Pnrr rischia di slittare al mese di settembre e la quarta rata nell’anno 2024. Il Tesoro si trova al bivio: recuperare i sedici miliardi mancanti con tagli di spesa o con emissione di nuovo debito pubblico. Meloni ha iniziato ad utilizzare toni severi verso la Commissione Ue.
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