Arriverà in giornata il voto di fiducia da parte della Camera sul decreto Pubblica Amministrazione. L’opposizione critica la misura.
La Camera sul DL pubblica amministrazione ha la fiducia del governo, che propone modifiche al controllo della Corte dei conti sulle spese relative al Pnrr.
I magistrati contabili, riunitisi, hanno manifestato la loro netta contrarietà a tali provvedimenti. Tuttavia, il presidente del Consiglio Meloni ha difeso l’operato dell’esecutivo facendo un paragone con la precedente amministrazione.
Nel frattempo, l’opposizione protesta contro le doppie restrizioni imposte sia ai giudici che al Parlamento.
Nonostante ciò, il governo è risoluto e ha programmato le dichiarazioni di voto per la mattina, a partire dalle 12:30.
Giuseppe Conte, il leader del M5s, accusa il governo di essere in ritardo nell’attuazione del Pnrr. Di conseguenza, c’è una rata in sospeso che deve ancora essere riscossa da Bruxelles.
Piuttosto che affrontare la questione, hanno scelto di eliminare la supervisione della Corte dei conti, il cui unico scopo è garantire la vigilanza, non il ritardo.
“Non possono tollerare i controlli“, dice Conte. Di contro, Chiara Braga, capogruppo dei Democratici alla Camera, da mesi spinge per la trasparenza sul Pnrr.
Invece, il governo è stato accentrato e paralizzato, portando a inutili ritardi e all’annuncio di un voto di fiducia per estinguere il controllo della Corte dei Conti.
“Il governo di destra è il meno tollerante nei confronti dei controlli”, afferma Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde. Sostiene anche che “la norma che ha messo a tacere la Corte dei Conti sui controlli Pnrr è incostituzionale”.
Tuttavia, l’opposizione nel Terzo Polo sottolinea che pur non intendendo votare la fiducia, riconosce comunque l’importanza di accelerare i processi operativi legati al Pnrr.
“Efficienza e controllo non si escludono a vicenda”, dice Raffaella Paita, capogruppo al Senato.
È possibile che la sessione odierna possa trasformarsi in una seduta fiume. L’approvazione definitiva da parte della Camera dovrebbe comunque arrivare entro e non oltre mercoledì mattina.
Una volta ricevuto, il testo deve essere sottoposto all’esame del Senato. Sebbene la tempistica per questa conversione non sia particolarmente rigorosa, il processo dovrebbe essere attentamente esaminato.
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