L’Italia ha accolto la proposta della Commissione europea sulla terza rata ad 19 miliardi del Pnrr: 519 milioni vanno alla quarta tranche dei fondi europei.
Raffaele fitto ha fatto sapere, dopo la riunione di oggi pomeriggio, che l’accordo è stato trovato. Sì del governo alla proposta della Commissione Europea per lo sblocco dell’impasse sulla terza rata del Pnrr, ossia di 18,5 miliardi di euro: i rimanenti 519 milioni andranno invece alla quarta rata, slittando. Si temeva inizialmente che si sarebbe potuti arrivare anche a slittamento dell’intera somma. Per quanto riguarda la questione alloggi per gli studenti, il target da assegnare entro il 2022 viene aggiunto alla revisione degli obiettivi per la quarta rata.
L’Italia ha approvato la proposta, ultima, della Commissione Europa sulla terza rata del Pnrr. Lo spauracchio dello slittamento dunque è stato scacciato, anche se 519 milioni di euro quelli sì – cifra non certo indifferente – verranno aggiunti alla quarta rata dei finanziamenti europei. Dopo una riunione lampo istituita per le 14 di questo pomeriggio, Raffaele Fitto delegato per il piano europeo ha fatto sapere come si intende procedere adesso. I 7.500 posti letto destinati agli studenti, ha illustrato il ministro, che erano da assegnare entro il 31 dicembre 2022 diventano milestone qualitativa (misura prevista dal piano da raggiungere attraverso l’attuazione di determinate misure) ossia 60mila assegnazioni per l’obiettivo prefissatosi entro il 2026, verrà aggiunto come proposta modifica – già 10 in totale – per la revisione della quarta rata.
Per gli alloggi degli studenti, si legge in una nota del governo la motivazione: “si attua la richiesta di modifica in quanto si intende inserire una nuova milestone nella quarta rata, ma anche chiarire le condizioni e gli obiettivi, così come correggere errori materiali“.
Tali finanziamenti dunque, come spiega nella giornata odierna Il Sole 24 Ore, non andranno persi ma semmai dilazionati. I fondi rimanenti di Next Generation per l’Italia per l’anno 2023 sono adesso 35 miliardi di euro che a Roma si augurano di ottenere entro la fine dell’anno. Quello che verrà modificato saranno gli esborsi. La terza rata prevedeva per i 18,5 miliardi 54 obiettivi, a differenza della quarta che invece per 16,5 miliardi prevede “solo” 28 obiettivi.
Si legge ancora in una nota arrivata successivamente alla riunione della Cabina di Regia, che il governo intende dunque presentare la proposta di modifica della quarta rata della Commissione europea: “La proposta sarà esaminata dalla stessa Commissione e poi dal Consiglio dell’Unione europea congiuntamente alle altre 10 proposte di modifica della quarta rata già esaminate dalla Cabina di Regia e presentate l’11 luglio alla Commissione“.
Dei recenti colloqui tra Ue e Italia, la stessa Commissione ha fatto sapere di essere soddisfatta. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea in una nota, affermando che le collaborazioni con le autorità italiane sono costruttive, ma che i dettagli non possono essere forniti al completo in questa fase di “lavoro tecnico ancora in corso”. In merito alla modifica della terza rata arrivata da parte del nostro Paese, il portavoce sostiene che La Commissione dovrà valutare in maniera formale formalmente l’emendamento proposto dal governo nel contesto del quadro normativo delle revisioni dei piani di risanamento e di resilienza: “Non prevediamo modifiche all’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia dovrebbe ricevere nel 2023, tenendo conto della terza e della quarta richiesta di pagamenti”.
Soddisfazione per Gentiloni oggi, il quale si era sempre detto ottimista su un lieto fine della vicenda anche se nelle scorse settimane si era tenuto cauto sulle date. L’eurodeputato ha fatto sempre che sbloccare i fondi del Pnrr per l’Italia era una questione cruciale, soprattutto pre l’economia di un Paese che si sarebbe potuta pericolosamente arenare. Importante per l’Ue e per l’Italia, dice Gentiloni, il quale sulla modifica concordata afferma che nelle prossime settimane l’Italia è pronta a ricevere la terza rata e a lavorare per le eventuali modifiche che le permetteranno di mettere le mani sulla quarta rata. Anche commissario europeo all’economia ha parlato di lavoro “costruttivo” tra Rome e Bruxelles.
Il tutto stona però con le proteste degli universitari. Gli studenti non avranno gli alloggi con la terza tranche, e a nulla smembrano essere servite le proteste recenti in tutti gli atenei italiani, e il focus sulla questione posto dalle opposizioni al governo. L’Unione degli Universitari ha fatto sapere tramite una nota in riferimento allo sblocco della terza rata che di fatto non prevedono fondi per gli alloggi: “Sugli studentati avevamo ragione ma il Ministero non ci ha mai voluto ascoltare. L’Udu fa sapere anche come, secondo loro non sarebbe stato corretto dare 210 milioni di euro ai privati per posti letto che “esistevano già mentre andavano rendicontati solo posti letto nuovi. La responsabilità di questo fallimento è tutta del governo”. Gli studenti intanto chiamano al faccia a faccia con la ministra Bernini: “Vogliamo che la Ministra Bernini ci convochi con urgenza per ripensare insieme il piano di realizzazione degli studentati”.
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