La Commissione Ue ha dato l’ok alla richiesta di modifica della quarta rata del Pnrr: ma attenzione al rischio crescente dei ritardi.
Sono 10 le muove misure, incentivi per l’efficienza energetica, aumento delle strutture per l’infanzia, e ancora sviluppo nelle industrie cinematografiche e spaziale, oltre che del trasporto sostenibile. La richiesta di modifica ha incassato il sì di Bruxelles, ma occhio al rischio ritardi secondo la Commissione adesso in crescita. Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, esprime la sua soddisfazione in un nota, dopo la decisione di Bruxelles: “Premiato il lavoro degli ultimi mesi“.
La Commissione europea ha dato il via libera nella giornata di oggi alla revisione sulle modifiche della quarta rata del Pnrr. Una richiesta accettata, ma anche un alert negativo, per il nostro Paese visto che Bruxelles ha sottolineato nel secondo report come nonostante l’attuazione sia in corso, un “crescente rischio di ritardi“.
L’impiego del Fondo per la ripresa e la resilienza passa da tre richieste di pagamento effettuate dall’Italia, che corrispondono a loro volta a 151 fasi e obiettivi. In complesso l’esporto è pari a 42 miliardi di euro, se si contano le prime due richieste presentate. Al dicembre del 2022 poi il governo aveva prestato la terza richiesta con valutazione preliminare fissata e approvata per il 28 luglio 2023. Adesso la Commissione ha ribadito la necessità di andare avanti con rapidità, per l’attuazione degli obiettivi, rimarcando come la negoziane della messa in atto e delle modifiche siano comunque essenziali.
Sempre per quanto riguarda l’ok della quarta rata, le modifiche sui 27 obiettivi complessivi ha riguardato 10 di questi traguardi associati alla quota. A questi vanno ad aggiungersi anche altri traguardi, tra cui il potenziamento per l’offerta degli alloggi per gli studenti delle Università in Italia.
Ad essere rimodulati, tra gli obiettivi per la quarta rata di pagamento, le definizioni delle misure, rese adesso più coerenti con il Piano e col contesto internazionale. Si va dalle modifiche alla cultura e alle politiche per l’aerospazio, fino agli asili nido. Ma anche a obiettivi riguardanti la transizione ecologica nell’edilizia, nel trasposto stradale e quello ferroviario, nella sperimentazione per l’idrogeno sempre nel settore di trasporti ferroviari e quello inquinante. Infine le modifiche hanno riguardo obiettivi tra cui la lotta alla povertà educativa e il sostegno ad alcune imprese femminili.
La richiesta partita dall’Italia lo scorso 11 luglio, era stata motivata con la necessità di modifiche al proprio piano di ripresa e resilienza dovute a obiettivi non più realizzabili per delle circostanze oggettive. Ed è lì che la Commissione ha ritenuto giustificate le motivazioni di modifica da parte del Paese, non influendo su efficacia, efficienza, pertinenza, coerenza, del Pnrr.
Inoltre, non cambiano i costi del piano modificato. La cifra è di 191,5 miliardi di euro, con 68,8 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti.
Alla notizia ha risposto oggi con grande entusiasmo il ministro per gli Affari europei del governo Meloni. Raffaele Fitto, da Bruxelles, in una nota ha commentato l’approvazione: “Questa mattina insieme ai miei colleghi degli Affari Europei, da Bruxelles, per il Consiglio Affari Generali abbiamo adottato la decisione di accogliere in maniera positiva e definitiva le richieste di modifica presentate dal governo italiano. La modifica di alcuni obiettivi relativi alla quarta rata di pagamento del Pnrr. E’ un risultato molto importante e che premia il nostro lavoro svolto in questi mesi. La che accogliamo con grande soddisfazione“.
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