Fra i nemici giurati della Camorra c’è anche un cagnolino dallo sguardo intelligente e dall’indole vispa: si chiama Pocho, è un Jack Russel e la sua specialità è fiutare i nascondigli della droga grazie al suo naso finissimo.
Missione dopo missione Pocho continua a infliggere colpi durissimi al narcotraffico campano, ragione per la quale i camorristi l’hanno condannato a morte. Solo negli ultimi due mesi Pocho ha individuato oltre due tonnellate di stupefacenti causando ai camorristi oltre due milioni di euro di danni.
I boss hanno cercato di farlo fuori con polpette avvelenate, cibo drogato, bocconcini con schegge di vetro e addirittura con cagnette in calore posizionate nei pressi dei nascondigli, così da provare a distrarre Pocho. Tutto inutile: il poliziotto a quattro zampe ha ricevuto un addestramento ferreo ed totalmente incorruttibile.
Poche settimane fa l’ultima impresa di Pocho: a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, ha trovato trenta chili di cocaina.
Ma come funziona il lavoro di Pocho? Il cagnolino vive il lavoro come se fosse un gioco e dopo aver ritrovato le sostanze l’agente cinofilo tira fuori una pallina e gliela lancia. Le ricompense sono poi coccole e biscotti. Pocho è molto ben addestrato e non entra in azione senza che il suo conduttore gli lanci prima il segnale.
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