Nel 2018 è terminato il programma di sviluppo da 30 milioni di euro relativo alla rete di imprese ‘PoEma’, nata dalla volontà di Ema (Europea microfusioni aerospaziali Spa), società del Gruppo Rolls Royce leader nel settore delle microfusioni in lega destinate al settore aeronautico. Vediamo gli obiettivi raggiunti e le idee per il futuro.
Il contratto di sviluppo, l’incentivo gestito da Invitalia – l’Agenzia nazionale per lo sviluppo – per sostenere gli investimenti di aziende di grandi dimensioni, ha coinvolto non solo Ema ma anche diverse aziende partner: Flame Spray Spa, Ecor Research Spa, Reim Srl, Aviotecnica Srl, Tecnologica Srl, Mosaico Srl, Strazza Srl, Officine Di Matteo Snc. Obiettivo: la creazione di un polo di eccellenza nel settore delle microfusioni, con una ricaduta occupazionale di 200 posti di lavoro.
Grazie all’investimento è stato realizzato un centro di eccellenza nell’ambito della tecnologia della microfusione. Qui si punta a un nuovo modello organizzativo, in cui i fornitori non si limitano più a una prestazione d’opera, ma sviluppano una collaborazione sinergica e integrata nello stesso ciclo di manifattura, realizzando lavorazioni prima internalizzate nella Ema Spa.
Il nuovo polo produttivo è ubicato in prossimità del sito di Ema, a Morra De Sanctis (Avellino), all’interno di due capannoni industriali, opportunamente riqualificati, collegati e predisposti per accogliere i vari aderenti al progetto di sviluppo.
“Il contratto di sviluppo è stato uno strumento di importanza fondamentale. Nel 2016 abbiamo firmato con Invitalia il contratto per il programma di ricerca industriale, per il programma di sviluppo e per il programma di investimenti”, ricorda Domenico Sottile, amministratore delegato di Ema Spa e presidente di PoEma.
“Parliamo di cifre importantissime: oltre 30 milioni di euro – sottolinea – tra investimenti (circa 24 milioni di spese ammissibili) e ricerca industriale (oltre 6 milioni). E parliamo anche di una crescita occupazionale che si concretizza in numeri importanti per questa zona: oltre 200 persone, in un territorio quale quello irpino che, pur se ricco di storia, non è paragonabile dal punto di vista industriale ad aree a cui in questo momento guardiamo come esempi in Europa”.
“E PoEma è stato sicuramente un esempio di rete di impresa unico in Italia – sottolinea – soprattutto nel momento in cui l’abbiamo realizzato. Da questo punto di vista, tengo a sottolineare il fatto che al 2018, anno in cui si è concluso il programma, quanto avevamo previsto è stato realizzato: tutti i partner hanno completato le loro attività dal punto di vista della crescita occupazionale, dello sviluppo e della realizzazione degli investimenti. Quindi anche con una crescita dei volumi produttivi per quanto riguarda la componentistica, che è destinata tanto al mercato aeronautico quanto al mercato industriale”.
E proprio il ruolo dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo è stato fondamentale per la concretizzazione di un programma che può essere considerato un esempio per altre aziende italiane. “Invitalia – ricorda Sottile – è stato un partner che posso definire eccellente nell’accompagnarci in questo percorso, anche perché ha compreso anche le difficoltà che nascono nell’avviare questa rete di imprese e questa attività. Ci ha aiutato assieme ai nostri partner nel ridefinire alcune logiche associate al programma di sviluppo, nel guidarci in alcune attività, comprendendo che in quel momento stavamo realizzando qualcosa di importante per il territorio irpino”.
Sottile sottolinea anche l’importanza di fare rete “lo strumento del contratto di sviluppo è utilissimo per attrarre investimenti, soprattutto in una realtà quale quella irpina e del Sud Italia”. “E PoEma lo conferma, dimostrando come sia possibile unire aziende di quattro regioni italiane in un interesse comune realizzando crescita occupazionale, industriale e lo sviluppo di una filiera manifatturiera”, conclude.
E già si guarda al futuro, come spiega Sottile: “Ema, con i partner, sta perfezionando una nuova richiesta per un nuovo programma di agevolazioni, che rappresenta una prosecuzione di quanto abbiamo già sviluppato con il primo contratto di sviluppo e ancora una volta confidiamo nell’aiuto di Invitalia e delle istituzioni, che possono supportare un programma che alla fine consentirà non soltanto una crescita occupazionale, ma anche una crescita industriale in un territorio che merita questo interesse. Un territorio e un popolo che ha vissuto delle difficoltà e che rimboccandosi le maniche ha portato avanti iniziative che possono essere di esempio non solo per il Sud ma anche per tutta l’Italia”.
In collaborazione con AdnKronos
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