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Pogba sta vivendo un compleanno decisamente amaro alla Juventus

Paul Pogba attraversando un periodo molto complicato alla Juventus. Il francese non riesce a tornare in campo con continuità e il suo contributo alla causa è parso praticamente nullo dalla scorsa estate a questa parte. Per i bianconeri ora è un vero e proprio problema che sarà difficile sanare sul calciomercato e a livello economico. Intanto, i tifosi stanno facendo la loro parte e non in positivo: sono in molti a criticarlo per la maniera in cui ha gestito il problema al ginocchio e ancora di più per la maniera di comunicare sui social network che comunque, secondo diverse persone, esprimono un certo disinteresse alla causa. Anche oggi, nel giorno del suo 30esimo compleanno, oltre agli auguri, sono arrivate diverse critiche e frecciate ironiche.

Paul Pogba all’Allianz Stadium circondato dai suoi tifosi – Nanopress.it

Quando si parla di Paul Pogba alla Juventus non possono esserci giudizi banali. Si descrive, invece, un grande amore, uno di quelli iconici e unitari che poi si è trasformato in addio e in mancanza, prima di un ritorno che doveva avere molti meno problemi. E, invece, gli infortuni, i continui infortuni, la mancanza di centralità nel progetto e ancora di più la totale assenza di impatto sul destino della squadra hanno relegato il centrocampista francese in un vero e proprio caso che, a prescindere dalla vittoria, dalla sconfitta e dai problemi giudiziari, resta in piedi e facendo discutere. Perché uno come Pogba non può affatto essere uno come gli altri e non può essere relegato a un ruolo secondario, anche nel giorno del suo compleanno.

Pogba oggi compie gli anni, ma il retrogusto amaro sulla sua seconda vita alla Juventus non lo perdona

Il giorno in cui si compiono gli anni, per tutti o quasi, è uno dei giorni più belli e attesi dell’anno. È una di quelle ore in cui i festeggiamenti del momento si mixano alla sensazione di serenità, di benessere, di gioia e di progetti per il futuro che si miscelano inevitabilmente anche con qualche rimpianto, se le cose vanno male. Probabilmente anche Pogba la sta vivendo così, nella sua sfera privata, ma nel pubblico non gli è proprio concesso. È troppo pesante quello che gli sta capitando alla Juventus per relegarlo in secondo piano e soprattutto è pesante per i suoi tifosi che non smettono di criticarlo in maniera quasi ossessiva e sicuramente poco redditizia, ma funziona così per tutte le star.

Paul Pogba con la maglia della Juventus a fine partita – Nanopress.it

Il problema è che da lui proprio non se l’aspettavano i bianconeri di avere una delusione così. Soprattutto non se l’aspettavano i suoi fan più accaniti, convinti che il suo ritorno a Torino sarebbe stato un successo a prescindere, per le magie, le giocate e la meraviglia che il mediano è riuscito a infilare negli occhi dei suoi supporters.

Ma facciamo un passo indietro per valutare come sono andati i fatti, soprattutto per descrivervi il preludio, le sensazioni diverse, il destino e la parabola discendente (almeno per il momento) del calciatore francese alla Juventus. Tutto è nato durante la primavera scorsa, probabilmente anche un po’ prima, con la brezza che caratterizza tutte le favole migliori, quelle da raccontare ai nipotini per regalargli la serenità al risveglio o al primo sonno. Poche settimane dopo, infatti, un Paul finalmente libero dal contratto con i Red Devils, in cui non è mai riuscito concretamente e per lunghi periodi a lasciare il segno, ha deciso il suo futuro. Non senza problemi, ma con un lungo tira e molla che per molti non è mai stato a discussione.

Ma come in tutte le favole il lieto fine arriva presto: Pogba firma un contratto di quattro anni a circa dieci milioni di euro a stagione e torna lì dove è diventato uno dei migliori centrocampisti d’Europa e del mondo, in quella Torino che sa essere calda, glaciale e poi splendida e in cui l’amore sembra sbocciare con una naturalezza quasi folle, nonostante si scontri con una realtà molto concreta. Sono seguiti i bagni di folla dei tifosi in festa, le manifestazioni d’affetto, le presentazioni ufficiali e la voglia di fare anche meglio di prima. Di tornare a vincere lo scudetto innanzitutto e poi anche di riprendere il percorso europeo proprio dove si era interrotto e cioè da una finale di Champions League maestosa tanto quanto amara.

Ma soprattutto da un calciatore che per caratteristiche è in grado di fare la differenza in qualsiasi momento. Il primo Pogba in bianconero sa coprire, sa sfruttare la sua fisicità per poi attaccare lo spazio, ma ha anche delle movenze in dribbling e un piede differente da tutti gli altri. Anche tra molti anni, chiunque dovesse nominare il Polpo ai tifosi bianconeri rivedrebbe nella mente il gol stupendo all’Udinese, le aperture, lo strapotere e una qualità che ha portato molti ad assimilarlo a Zinedine Zidane, seppur con caratteristiche diverse.

La sua seconda vita a Torino, però, lascia spazio dall’entusiasmo iniziale a una certa dose di disfattismo, anzi prima di tutto preoccupazione. Durante una maledetta tournèe americana, Pogba si fa male al ginocchio e probabilmente va nel panico. Un panico che non vuol essere una giustificazione, ma probabilmente è semplicemente la realtà di un calciatore simbolo del suo club e della Francia che si ferma proprio a pochi passi da un Mondiale in Qatar che per lui potrebbe tranquillamente essere l’ultimo.

Il centrocampista inizia le consultazioni, quasi come fossimo in politica e inizia anche a raccogliere pareri contrastanti, fino ad arrivare al punto in cui voleva arrivare. Alla fine, infatti, facendo storcere il naso alla Juventus, il mediano opta per la terapia conservativa, senza andare sotto i ferri. L’obiettivo è quello che la situazione possa rientrare e lui possa anche giocare in forma la massima competizione per Nazionali. Non è facile, ma è comunque un’opportunità e forse l’unico appiglio per chi non vuole mollare un sogno.

A quel punto, i bianconeri se ne fanno una ragione, lo consolano e comunque fanno tutto il possibile per dare una mano al loro tesserato. Dopo qualche settimana, però, ci si rende presto conto che la scommessa è andata a vuoto, non per forza quella della Juventus, ma sicuramente quella del centrocampista. Il ginocchio non migliora, non abbastanza, e a questo punto l’operazione è davvero l’unica strada percorribile per guarire. Addio ai Mondiali, allora, e arrivederci anche alla Juventus, a momenti migliori, ma con un fastidio sempre meno velato nel club torinese.

E così tristemente tutta la prima parte di stagione non vede Pogba tornare a infiammare i nostri campi. Un sollievo per tutti gli avversari costretti ad affrontare una squadra privata con ogni probabilità del suo uomo migliore, ma anche un grosso choc per un calcio che ha tremendo bisogno di campioni e di giocate, ma inizia a sentire l’odore di un flop che si fa sempre più forte e condizionante. In mezzo c’è anche qualche critica per la gestione della vita privata da parte del campione francese. Va sulla neve e c’è chi pensa a nuovi infortuni, chi scrive sui social che non sia proprio un comportamento professionale per un calciatore con quello stipendio e che non è mai riuscito a dare il suo contributo.

Da gennaio in poi, però, arriva finalmente il momento della verità: Pogba torna a disposizione di Allegri e tutto sembra in discesa per una Juventus che comunque è più presa da altro, da quelle vicende giudiziarie che portano a una pesantissima penalizzazione da 15 punti, di quelle che neanche un filotto clamoroso di vittorie potrebbe recuperare. Ma l’attenzione dei tifosi, il tremore di un rientro così e le vibrazioni che si susseguono proprio non la smettono di accentrare le attenzioni dei tifosi. Il francese, infatti, in campo non ci torna diventando il grande tormentone di questa stagione, anche perché intanto Federico Chiesa e Angel Di Maria, con un po’ di discontinuità, ma stanno tornando a fare le fortune del club sul campo.

Ovviamente non per volontà del calciatore, ma perché, se non è più il ginocchio, sono altri problemini fisici che limitano la forma e la possibilità di tornare in campo del professionista Pogba. La Juventus ancora lo aspetta, ma la situazione non si sblocca e quei mugugni diventano sempre più insistenti. Fino a quando, dopo qualche allenamento di alto livello e finalmente portato a termine senza problemi, Massimiliano Allegri si convince che sì, ora è il momento di ributtare nella mischia un campione vero nel suo centrocampo e credendo che possa fare la differenza nella rimonta disperata dei torinesi, in attesa del CONI.

Paul Pogba in Qatar fa un gesto di assenso – Nanopress.it

In realtà, le cose non vanno esattamente così, ma intanto il tecnico livornese lo sceglie, ovviamente a partita in corso, per il derby contro il Torino, uno dei match più sentiti e attesi dell’intera annata. L’entusiasmo, quindi, soprattutto tra i meno disillusi, torna a crescere e soprattutto cresce la meraviglia per la qualità istantanea che Pogba riesce a imprimere alla manovra della squadra anche nei pochi minuti a disposizione e rilanciando la rimonta della Vecchia Signora. La continuità, però, non arriva e la prova impacciata e inconsistente con la Roma mostra come il percorso sia ancora lungo per ritrovare il calciatore devastante che ci si ricordava e si amava.

La partita contro la Sampdoria sembra quella giusta per lanciare un segnale all’intera Serie A, ai suoi detrattori, ma soprattutto a quei sostenitori che ancora lo aspettano e sanno che uno come lui potrebbe fare davvero la differenza a questo punto della stagione. Provando dei calci di punizione, però, succede di nuovo: Pogba si ferma, stavolta per un infortunio muscolare, e dovrà fermarsi per altre 2-3 settimane, proprio quelle che ci separano dalla prossima sosta.

E l’insoddisfazione cresce ancora. In molti, giustamente, sottolineano come lo stipendio guadagnato dal calciatore gli permetta comunque di incassare molto rispetto ai pochissimi minuti giocati. L’ironia e la delusione dilaga sui social, anche da chi fino a quel momento aveva creduto ciecamente che il francese potesse tornare a brillare e illuminare il percorso della Juventus. Magari da aprile, e sarebbe comunque tardi, tornerà il giocatore impressionante che dal 2012 al 2016 ha letteralmente asfaltato la Serie A e i suoi equilibri, ma per ora non si è più rivisto alla Continassa. Non quello vero.

Il problema è che liberarsi del caos Pogba e delle sue aspettative non è affatto semplice. Se dal punto di vista tecnico resterebbe in mano alla Juventus una scommessa che potrebbe comunque essere vinta in seguito, una clamorosa rescissione del contratto equivarrebbe ad aver fallito a ogni livello, soprattutto sarebbe sconfessare definitivamente la storia di un calciatore che ora ha sposato la Juventus, come ha di recente dichiarato la sua agente Rafaela Pimenta. Sarebbe difficile da fare accettare alla piazza senza spaccarla e soprattutto sarebbe difficili non avere rimpianti.

Negli ultimi giorni, si è parlato a più riprese di una possibile rottura secca con Pogba, interrompendo il suo contratto a fine anno. In realtà, anche dal punto di vista economico, sarebbe tremendamente difficile concretizzare un’ipotesi del genere. È vero, la Juventus si libererebbe da un ingaggio pesante, pesantissimo, ma non potrebbe più del Decreto Crescita e, quindi, sarebbe costretta a pagare altri 4 milioni di euro al fisco. Non sappiamo in che situazione giudiziaria sarà la Vecchia Signora e soprattutto se finanziamente il club sarà in salute, ma comunque la rescissione potrebbe risultare una scelta estrema.

Con una preparazione estiva alle spalle, infatti, e con un po’ di fortuna in più, la musica potrebbe cambiare del tutto e potrebbe lasciare spazio a una versione diversa di Pogba, un calciatore nuovamente decisivo e su cui è possibile basare un progetto. Alla fine, potrebbe andare proprio così, se ci pensate, e la favola potrebbe avere il suo lieto fine perfetto.

Il compleanno di Pogba indigesto sui social: in tanti lo criticano e fanno ironia per la sua stagione

Paul Pogba in allenamento con la maglia della Juventus – Nanopress.it

Intanto, però, come in un viaggio sulla macchina del tempo, torniamo a oggi, al suo compleanno. Beh, per tutti i motivi che vi abbiamo spiegato non è che l’accoglienza e l’affetto da parte dei tifosi della Juventus sia arrivato a flotte. In molti, invece, hanno preferito scagliarsi ancora contro il francese, un po’ con l’ironia, un po’ con quel senso di delusione che è sempre più infuso nel tifo bianconero. Di seguito ve ne diamo prova.

Sì, quindi, le continue critiche non hanno smesso di fluire. Allo stesso tempo, però, molti tifosi hanno preferito dare importanza a sentimenti come il senso d’appartenenza, la fiducia e soprattutto l’amore. Proprio per questo, sono stati tanti i supporters che si sono riversati sui social per augurare i loro migliori auguri al loro beniamino. Di seguito alcuni dei tanti messaggi lanciati.

 

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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