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Categories: Tecnologia

Pokemon Go con i libri: il “gioco” social in Belgio

Come se avesse preso ispirazione dal gioco del momento, Pokémon Go, c’è un’iniziativa social in Belgio davvero interessante che però si dedica al mondo della lettura e della cultura e che si intitola Chasseurs de Livres ossia Cacciatori di Libri. La filosofia è più o meno quella del titolo di grande successo della Niantic ossia cercare qualcosa che è nascosto in giro per il mondo, con la differenza che invece che i mostriciattoli qui si parla di volumi cartacei che sono stati posizionati in determinati luoghi da altri lettori, che poi lasciano indizi su Facebook. Tutto reale, naturalmente, niente di realtà aumentata o virtuale. Scopriamone di più.

In Pokemon Go si fa viaggiare l’avatar sulle mappe di Google camminando per davvero per strade e sentieri e fermandosi nei punti di interesse (murales, installazioni artistiche, monumenti, edifici, piazze…) per fare incetta di oggetti oppure per combattere nelle palestre e si inquadra il mondo con la fotocamera per scovare gli animaletti da catturare. In Chasseurs de Livres si leggono gli indizi lasciati online sul gruppo di Facebook che ha dato il via a questa interessantissima moda social e si va fisicamente in giro e si cerca di scovare, sempre fisicamente, i libri che sono stati opportunamente nascosti dagli altri giocatori. Una caccia al tesoro letteraria, insomma.

Tutto è nato dall’idea di una preside di una scuola belga, Aveline Gregoire, che ha creato questo gioco online prendendo naturalmente spunto da quello del momento, che molti studenti avevano installato sui propri smartphone durante l’estate. Si è poi aperto un gruppo di Facebook chiamato appunto Chasseurs de livres (Cacciatori di libri) e tutti sono invitati a partecipare. Le regole sono semplicissime: si nasconde un libro in qualche posto e poi si pubblica sulla pagina una serie di indizi che aiutino a ritrovarlo. E chi lo trova cosa fa?

Naturalmente deve leggerlo. Una volta finito lo nasconderà a sua volta e pubblicherà nuovamente sul gruppo altri indizi per il ritrovamento e così via. Una catena che stimola alla ricerca e alla lettura con un pizzico di divertimento. Un’idea lodevole e apprezzabile che ha avuto un successo inaspettato dato che ora si contano ben 53.000 membri con decine di libri in “palio” ogni giorno. Il prossimo passo sarà quello di creare un’app perché la dinamica “fai da te” e casalinga del semplice gruppo può non stare più dietro al volume di persone coinvolte. Chissà se qualcuno lo riprenderà anche in Italia?

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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