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Pokémon GO, l’appello dei bimbi siriani: ‘Venite a prendere anche noi’

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Il successo planetario di Pokémon GO è sotto gli occhi di tutti e non passa giorno in cui l’app non sia al centro dell’attenzione mediatica, tra casi di cronaca e consigli per i giocatori. È proprio per questo che l’organo di comunicazione delle forze rivoluzionarie siriane ha scelto di usarlo per attirare l’attenzione del mondo sulla guerra in Siria. Sul profilo Twitter del gruppo sono così comparse delle foto di bambini siriani con i disegni dei più celebri Pokémon e l’invito a non dimenticarli. “Venite a trovare noi invece che loro e salvateci“, recitano i tweet. Dal social network è stato lanciato anche l’hastag #PokemonInSyria che ha fatto il giro del web, finendo sulle pagine dei media di tutto il mondo.

IL DRAMMA DEI BAMBINI SOTTO ASSEDIO IN SIRIA

La scelta di usare la fama di Pokémon GO, il gioco che sta conquistando il mondo, per richiamare l’attenzione sulla guerra in Siria potrà sembrare fuori luogo, ma dal punto di vista mediatico è un’operazione perfetta. Si prende il tema più caldo del momento di cui tutti parlano, nel bene e nel male, e lo si usa per riportare alla memoria una situazione che sembra caduta nel dimenticatoio.

“Sono a Kafr Nabl, n Idlib, venite a salvarmi”

Il conflitto siriano è ormai uscito dalle prime pagine dei media e fatica a rientrarci. Le immagini che arrivano da quel paese non trovano più posto sui giornali e nelle agende dei grandi del mondo, mentre le conseguenze di quella guerra arrivano a colpire l’Europa stessa, come ha dimostrato il moltiplicarsi degli attentati.

Le immagini dei bambini in Siria, le vere vittime della guerra, e l’hastag #PokemonInSiria creato dalle Revolutionary Forces of Syria Media ci hanno ricordato che quella guerra è ancora in corso: nessuna app, niente di tecnologico se non i volti di bimbi dimenticati da tutti.

Lorena Cacace

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