Poliartrite: quali sono la cura, le tipologie e i sintomi ravvisabili? Questa malattia indica l’infiammazione che interessa contemporaneamente più di quattro articolazioni. La patologia può anche essere cronica e si distingue in artrite reumatoide, connettivite indifferenziata, poliartrite reumatoide, artrite sieronegativa e periartrite. I sintomi sono costituiti principalmente da una difficoltà nei movimenti, che dapprima interessa poche parti del corpo e poi si espande, interessando anche altre zone. La terapia si basa sull’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei e cortisonici. Ultimamente si fa anche uso dei farmaci biologici.
I sintomi
I sintomi della poliartrite sono costituiti da delle difficoltà e da degli impedimenti nei movimenti. Inizialmente si manifestano delle gonfiori nelle falangi, specialmente a carico delle mani oppure nelle articolazioni delle ginocchia. Questi sintomi poi si espandono, andando ad interessare anche altre parti del corpo. Una peculiarità di questa malattia è costituita dalla rigidità delle articolazioni, che si nota soprattutto al mattino. La patologia può causare anche infiammazioni dei vasi sanguigni e a volte può portare alla deformazione di alcune parti del corpo. Caratteristico è il dolore al ginocchio, ma questa sensazione dolorosa può interessare anche altre regioni corporee, come, ad esempio, il dolore al piede.
Le tipologie
Parlando di tipologie di poliartrite, non possiamo non citare l’artrite reumatoide. Si tratta di un’infiammazione cronica che interessa le articolazioni sinoviali. Si nota questa malattia soprattutto per la presenza di noduli reumatoidi, che possono diventare anche eritemi nodosi. La connettivite indifferenziata è, invece, un’artrite non erosiva, che si manifesta con dolore in particolare nelle articolazioni delle mani e dei polsi.
Poi c’è la poliartrite reumatoide, che colpisce la membrana sinoviale. E’ diffusa soprattutto fra le donne e interessa nello specifico le articolazioni della mano e della parte anteriore del piede. Da distinguere ancora ci sono le artriti sieronegative e la periartrite. La prime comprendono la spondilite anchilosante e le artriti reattive, oltre che l’artrite psoriasica. La seconda è una malattia infiammatoria che si manifesta a carico dei tessuti che circondano l’articolazione. La zona più facilmente interessata è quella della spalla.
La cura
La cura per la poliartrite deve intervenire in maniera tempestiva, per fermare la progressione della malattia. Proprio le prime fasi, infatti, sono più sensibili ai trattamenti farmacologici, che consistono negli antinfiammatori non steroidei e nei cortisonici. Questi medicinali riescono a controllare la sintomatologia secondaria dell’infiammazione. Tuttavia si tratta di cure che non modificano il decorso delle artriti. Per questo bisogna utilizzare altre terapie, chiamate “di fondo”. Rientrano fra queste alcune sostanze come i sali d’oro, la clorochina, la ciclosporina e la sulfasalazina. La sostanza più utilizzata è, comunque, il methotrexate.
Negli ultimi anni si è avuta una vera e propria rivoluzione terapeutica per il trattamento delle artriti. Sono stati, infatti, introdotti dei farmaci biologici, che sono ottenuti mediante l’ingegneria genetica. Essi sono in grado di agire in maniera selettiva, neutralizzando alcune proteine responsabili dell’infiammazione e dell’erosione articolare. Vengono utilizzati soltanto nei casi in cui la prognosi sia particolarmente negativa.
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