Nuovi dettagli emergono sull’omicidio di Pierpaola Romano, la poliziotta uccisa a Roma, precisamente nella periferia est della Capitale.
L’ispettore superiore aveva 58 anni e lavorava alla Camera dei deputati. È stata brutalmente uccisa dal 48enne Massimiliano Carpineti, assistente capo coordinatore che prestava servizio nel medesimo ufficio e forse quella relazione sentimentale che la donna aveva annunciato di voler interrompere, è proprio il movente che ha spinto l’uomo a spararle e poi togliersi la vita forse in un momento di forte rimorso per ciò che aveva fatto in un raptus di rabbia.
Nella giornata di ieri abbiamo appreso la notizia della morte di una poliziotta romana, raggiunta da un collega presso la sua abitazione a Torraccia, vicino al quartiere San Basilio. A compiere l’omicidio con colpi di arma da fuoco è stato un suo collega che poi poco dopo di è tolto la vita e il corpo verrà trovato a circa 200 metri di distanza.
Pierpaola Romano era un ispettore superiore di 58 anni che da tempo prestava servizio presso la Camera dei deputati. Massimiliano Carpineti, questo il nome del suo killer che fino a poco tempo prima era stato il suo compagno ma dei problemi di salute l’hanno costretta a prendere la decisione di allontanarsi, questa almeno la versione ufficiale ma le forze dell’ordine stanno indagando per capire se ci fossero altre motivazioni.
Questo femminicidio ha tutti contorni di un delitto passionale e questa è stata una prima svolta importante alle indagini, infatti inizialmente non era chiaro il motivo del gesto, non è stato però difficile collegare il killer alla donna.
Ma chi era Pierpaola Romano? Già da giovanissima il suo sogno era quello di entrare in polizia e di certo non poteva aspettarsi che sarebbe andata incontro a un destino simile. Nata a Caserta, si era trasferita a Roma e viveva da anni nella Capitale con il marito Adalberto Montanaro e con il figlio Riccardo di 22 anni.
Forse in un momento di difficoltà e debolezza – come riferisce Skytg24 – si era lasciata andare alla avances del collega ma poi aveva deciso di interrompere quella relazione extra coniugale. Anche il marito della poliziotta era un agente di polizia e lavora al commissariato Sant’Ippolito, lo stesso dove lavorava anche la vittima prima di passare alla Camera, anzi proprio lì si erano conosciuti.
Alcuni anni fa si era distinta per aver collaborato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite intorno al ciclo dei rifiuti. Ora il suo ruolo era quello della protezione dei parlamentari e proprio nei nuovi uffici ha fatto l’incontro con quello che diventerà il suo assassino.
Si parlava di presunto killer ma è stata confermata poche ore fa l’ipotesi delle forze dell’ordine circa la colpevolezza dell’uomo. Lato amaro della vicenda è il fatto che Carpineti non potrà essere assicurato alla giustizia né dare dettagli sull’omicidio.
Pierpaola è stata raggiunta ieri nel palazzo dove abitava. In quel momento era fuori servizio e l’assassino si è avvicinato colpendola con diversi colpi di arma da fuoco, poi si è suicidato poco più lontano, all’interno della sua auto.
I colleghi della poliziotta si sono subito precipitati sul posto ma purtroppo la donna era morta sul colpo e non è stato possibile fare nulla per salvarle la vita. Anche l’intervento dei soccorritori sanitari del 118 è stato inutile. La sparatoria è avvenuta in tarda mattinata e il corpo è stato rinvenuto all’interno dell’androne del palazzo.
A lanciare l’allarme sono stati i vicini di casa, infatti prima della sparatoria c’è stato un animato litigio che è stato notato dai residenti. Intanto sul posto sono ancora in corso i rilievi della Scientifica.
Stando ai dati emersi finora, l’agente si è avvicinato alla porta di ingresso del condominio. Era a bordo della sua auto e i colpi di arma da fuoco, quella di servizio che regolarmente aveva, sono stati sparati dal finestrino della Matiz. Poi, l’estremo gesto e il corpo che verrà ritrovato senza vita in via Nino Tamassia, non molto distante.
Cosa turbava la poliziotta? Sappiamo che aveva problemi di salute importante e da alcune informazioni è emerso che avesse un tumore, anzi ieri mattina si stava proprio recando in ospedale per sottoporsi alla prima seduta di chemioterapia.
Aveva da poco scoperto di essere gravemente malata. Gli agenti hanno trovato il corpo della donna mentre ancora stringeva i moduli dell’Asl per iniziare la terapia per vincere il cancro al seno. Questi i nuovi dettagli di questa macabra vicenda.
Quella mattina probabilmente il collega con cui i rapporti di amicizia si erano spinti troppo oltre, voleva vederla e avere spiegazioni, infatti si era messa in malattia proprio per seguire le cure ospedaliere. Non l’ha uccisa il terribile male ma l’ha fatto l’ex amante.
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