Alejandro Augusto Meran è stato assolto “per vizio di forma”: nel 2019, l’uomo uccise i poliziotti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta nella questura di Trieste.
Assolto per Alejandro Augusto Meran “per vizio di mente“: l’uomo uccise, a Trieste, due agenti della polizia in commissariato. Passerà i prossimi 30 anni in una struttura sanitaria assistita. Fabio, padre di Matteo, ha dichiarato: “Una coltellata mi ha trafitto il cuore“.
Alejandro Augusto Meran è stato assolto per “vizio di mente”: l’uomo uccise due poliziotti – Matteo Demenego e Pierluigi Rotta nella Questura di Trieste il 4 ottobre 2019. Le famiglie sono rimaste senza parole nell’ascoltare la sentenza dedicata all’uomo che passerà i suoi prossimi trent’anni in una residenza sanitaria assistita.
Rabbia e dolore, sono i sentimenti che emergono dalla famiglia Demenego e, in particolare, dal padre di Matteo, Fabio che spiega cosa hanno provato nell’ascoltare che l’assassinio di suo figlio non andrà in galera, secondo quanto riporta Fanpage.it:
“Mia moglie Monica, mio figlio Gianluca e io siamo rimasti impietriti, siamo usciti dall’aula e risaliti subito in auto alla volta di Roma”.
E aggiunge:
“È stato il peggior viaggio della vita, dopo quello verso il Friuli per il funerale. L’orologio è tornato indietro di due anni e mezzo“.
Dopo il danno, arriva la notizia che ha definitivamente distrutto la famiglia di Matteo Demenego: l’assoluzione del killer che ha tolto la vita a Matteo. Il papà Fabio spende parole amare contro il sistema della giustizia italiana, dicendo di vergognarsi di essere italiano.
“Il killer di Matteo è stato assolto. E adesso dobbiamo persino pagare tutte le spese per il processo” aggiungendo che
“Nessuno ci risarcirà mai, né moralmente, né economicamente. La beffa nei confronti del mio ragazzo che è morto a trent’anni per servire lo Stato è completa. Mi vergogno di essere italiano“.
Una decisione che ha toccato profondamente la famiglia dell’agente ucciso nel 2019. Il signor Fabio, infatti, rivela che, nel corso di questi anni, si sono sottoposti anche a sedute di psicoterapia per cercare di superare il dolore sedimentato nel corso di tre anni ricchi di dolore e rabbia.
“Tra avvocati, periti di parte e perizie psichiatriche, senza contare i due anni di psicoterapia a cui ci stiamo sottoponendo perché ogni giorno il dolore si rinnova e non passa, più o meno abbiamo speso tra i 30 e i 35mila euro“
ha sottolineato l’uomo parlando del duro periodo che attraversano dal giorno dell’omicidio.
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