Credi di essere assicurato e invece non lo sei. E’ il problema delle false assicurazioni Rc auto. Ogni tanto accade, anche di recente. Vediamo cosa si può fare.
Sembra impossibile ma a volte può capitare d’imbattersi in falsi assicuratori oppure in intermediari che agiscono per conto di compagnie non autorizzate ad operare in Italia. Come può accadere? L’assicurazione obbligatoria Rc auto può essere molto costosa, lo sappiamo tutti. Per cui si è sempre alla ricerca di una polizza che possa farci risparmiare.
Tuttavia, come sempre accade in tutte le attività umane, quando si offre ad un prezzo troppo basso una merce che di solito costa molto di più, c’è sotto qualcosa. Le polizze assicurative non sono differenti, da questo punto di vista.
Nella maggior parte dei casi, si fa una ricerca su internet, anche molto lunga, fino a trovare l’occasione che fa per noi. Troviamo un nome altisonante, quasi sempre (ma non esclusivamente) straniero, la scambiamo per una filiale estera di una grande compagnia, e cadiamo nella rete.
Perché? Perché a volte possiamo incappare in una compagnia fittizia, falsa, che non esiste. Classica truffa, organizzata da una vera e propria associazione per delinquere. Ma nella maggior parte dei casi, ci troviamo di fronte in una situazione più subdola: la compagnia esiste, magari ha anche un nome noto; però l’intermediario con cui stipuliamo il contratto non è autorizzato ad agire per conto di quella compagnia. Qui il truffatore è il singolo broker.
Ancora peggio: la compagnia è vera, ha una sede all’estero, l’agente vi lavora effettivamente, però la società non è autorizzata ad operare in Italia. Anche qui quasi sempre il truffatore è l’agente: la compagnia infatti non è autorizzata perché si tratta di una filiale di un grande gruppo che deve operare solo nella nazione in cui ha sede; non ha mai chiesto l’autorizzazione per agire in un altro Paese, semplicemente perché non è suo compito operare in quel luogo, dove certamente esisterà una filiale locale. I truffatori molto spesso giocano proprio sul nome del grande gruppo, per trarre in inganno i malcapitati.
E’ inutile dire che i soldi del premio finiscono nelle tasche dell’agente illecito. Soprattutto, noi non abbiamo alcuna copertura assicurativa. Se accade un incidente, sono guai: dovremo pagare noi tutti i danni. Se poi ci fossero feriti o morti, saremmo totalmente rovinati.
Come possiamo difenderci? Controllando sempre, prima di contattare una compagnia sconosciuta, che questa sia autorizzata ad operare in Italia. E’ sufficiente consultare il sito web dell’Ivass, cioè l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, un ente pubblico. Vi si trova l’elenco di tutte le compagnie abilitate. Se quella che vi interessa non è nell’elenco, contattate subito l’Ivass e segnalate la situazione. Il sito si trova all’indirizzo www.ivass.it e c’è anche un numero telefonico verde: 800.486661.
La legge consente a qualsiasi compagnia europea (membri Ue + Liechtenstein, Islanda e Norvegia) di operare in qualsiasi nazione al di fuori della propria. Però deve essere prima autorizzata. Da qui il registro sopra nominato. Inoltre anche i siti internet devono sottostare ad una precisa normativa. Sul sito Ivass c’è anche un elenco di siti che hanno violato queste norme.
La faccenda è molto seria, anche se siamo in regola. Perché una normativa molto lacunosa fa sì che il fondo di garanzia vittime della strada risarcisca solo le vittime di incidenti causati da chi circola senza polizza o da chi scappa o da chi aveva una polizza stipulata con una compagnia fallita. Però non interviene quando il veicolo che causa l’incidente ha una polizza falsa.
Quindi se noi, pur essendo in regola, subissimo un incidente non per colpa nostra, causato da chi ha una polizza falsa, non avremmo copertura. L’unica soluzione per noi sarebbe fare causa al responsabile di quell’incidente.
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