Polonia e Ungheria si oppongono alla solidarietà obbligatoria prevista nel Patto dei Migranti, per entrambe le nazioni l’accoglimento e il ricollocamento dei migranti dovrebbe essere su base volontaria ed è una decisione che spetta ai leader.
Ciò ha messo in stallo l’incontro di ieri, proprio per questo oggi ci sarà un nuovo incontro con lo scopo di raggiungere un’intesa che sia approvata da tutti e 27 i Stati membri. I 25 Stati membri favorevoli al Patto sui migranti sono disposti ad eliminare l’intero capitolo purché si arrivi alla conclusione dei lavori.
Polonia e Ungheria sono contro la solidarietà obbligatoria che è invece prevista nel Patto dei Migranti
Continua a far discutere il Patto sui migranti e ancora non è stato raggiunto un accordo che sia condiviso da tutti e 27 i Stati membri. A mettere il freno sono state Polonia e Ungheria durante l’ultimo Consiglio Europeo, esattamente come ci si aspettava.
Entrambi i leader sovranisti si oppongono fermamente alla solidarietà obbligatoria, l’intesa che era stata raggiunta lo scorso giugno dopo un lungo periodo di stallo. Per i due Stati l’accoglimento dei migranti dovrebbe essere su base volontaria.
Sia l’Ungheria che la Polonia non vedono di buon grado il nuovo Patto approvato a maggioranza qualificata durante il Consiglio Affari Interni che si è tenuto a Lussemburgo, un patto che è arrivato dopo settimane e giorni di intensi negoziati.
Entrambe le nazioni sostengono che si tratta di un tema delicato e che quindi compete ai leader e non ai ministri prendere queste decisioni, i leader però decidono all’unanimità e sia Varsavia che Budapest non hanno intenzione di smuoversi dalle loro posizioni.
Questa fermezza ha portato ad uno stallo dell’incontro di ieri che si è protratto fino a tarda notte e che ha ritardato anche la pubblicazione delle conclusioni sull’Ucraina e sulla difesa europea.
Balázs Orbán, direttore politico del premier Viktor Orban dell’Ungheria, ha precisato che Bruxelles continua a spingere per un testo che sia pro-immigrazione ma che sia Polonia che Ungheria combattono insieme per resistere al Patto sulla migrazione.
Infatti sia Ungheria che Polonia hanno chiesto di emendare le conclusioni del summit in: “Il Consiglio europeo conferma che, nel contesto delle misure di solidarietà che sono ugualmente valide, il ricollocamento e il reinsediamento saranno su base volontaria” portando così all’eliminazione della solidarietà obbligatoria, clausola su cui si regge tutto il Patto sui migranti.
Gli altri 25 membri hanno spinto verso la conclusione dei lavori e si sono detti disposti ad eliminare l’intero paragrafo che è dedicato alla migrazione prendendo nota della lettera inviata ai leader da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea.
Si tornerà a discutere del tema proprio nella giornata di oggi, all’ordine del giorno non ci sarà soltanto il Patto dei Migranti ma anche il dossier sulla Tunisia che è stato inserito nel capitolo relazioni esterne, i rapporti con la Cina e il dossier economia, sarà perciò una giornata intensa che si spera porti a qualche conclusione positiva.
Necessità per l’Italia di arrivare a dei progressi sulla dimensione esterna
I negoziati di Bruxelles al momento si stanno concentrando sui progressi sulla dimensione esterna, se venisse applicato quanto proposto da Polonia e Ungheria, oppure se si arrivasse al punto di eliminare il paragrafo sui migranti tutto ciò si perderebbe.
Per l’Italia e per Giorgia Meloni sono una priorità assoluta in questo momento. Secondo alcune fonti polacche la premier italiana ieri avrebbe dovuto incontrare Petr Fiala, premier ceco, e Morawiechi, premier polacco, in un trilaterale visto che tutte e tre le nazioni militano in Ecr, non vi è però nessuna traccia ufficiale dell’incontro.
Secondo però le immagini che circolano in rete c’è stato un incontro tra Meloni, Morawiecki e Orban prima che si arrivasse al tema dei migranti, non si sa ancora però di cosa si è parlato durante l’incontro che è stato del tutto informale.