Si vede che le poltrone in Campidoglio scottano tanto. C’erano una volta gli assessori della giunta di Virginia Raggi a Roma. C’erano, perché molti non ci sono più. Massimo Colomban, che ha lasciato il posto di assessore alle Partecipate, è solo l’ultimo della lista di dieci tra assessori e collaboratori della Raggi che hanno dato le dimissioni o che sono stati silurati in poco più di un anno di giunta pentastellata.
Se ne parlava già da diverse settimane, ma giovedì 12 ottobre è diventato ufficiale. Massimo Colomban non è più l’assessore alle Partecipate della giunta Raggi. Al suo posto Alessandro Gennaro, dottore commercialista e braccio destro dello stesso Colomban.
A darne comunicazione ufficiale è stato Marcello De Vito, il presidente dell’Assemblea capitolina, in apertura dei lavori odierni dell’Aula.
Colomban è l’ultimo assessore che lascia la Raggi. L’ultimo di una lista lunga ed emblematica per un’amministrazione che, dal giorno dell’insediamento, non ha mai avuto vita facile.
Il primo a lasciare, a settembre 2016, è Marcello Minenna, assessore al Bilancio. Il suo è un gesto di solidarietà verso Carla Raineri, capo di gabinetto che si era dimessa due giorni prima in seguito al parere negativo dell’Anac (l’Autorità nazionale anti corruzione) sulla regolarità della sua nomina.
Il successore di Minenna al Bilancio è Raffaele De Dominicis. Anzi no, perché perde il posto di assessore ancor prima di ottenerlo. «L’ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio in base ai requisiti previsti dal M5S non può assumere l’incarico», spiega la Raggi, poche ore prima della notizia che De Dominicis è indagato per abuso di ufficio.
Il successore di Minenna alla fine è Andrea Mazzillo. Non dura nemmeno lui: viene sostituito dal livornese Gianni Lemmetti.
Dopo l’addio del ragioniere generale del Campidoglio Stefano Fermante, arriva quello, ben più rumoroso, di Paola Muraro. L’assessore all’Ambiente si dimette dopo l’avviso di garanzia per reati ambientali. Al suo posto Giuseppina Montanari.
Nemmeno tempo di digerire le polemiche per la vicenda Muraro che scoppia la grana Marra. Raffaele Marra, fedelissimo della sindaca e capo del personale al Campidoglio, viene arrestato con l’accusa di tangenti.
Seguono, a ruota, le dimissioni di altri due fedelissimi della Raggi: il vicesindaco Daniele Frongia (che resta assessore allo Sport e Politiche giovanili) e il capo della segreteria politica Salvatore Romeo.
La questione del nuovo stadio della Roma costa il posto all’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, che si dimette a causa di divergenze con la Raggi scoppiate dopo un’intervista. Al suo posto Luca Montuori.
Infine le dimissioni di Colomban, l’ennesimo addio alla giunta Raggi dopo poco più di un anno di amministrazione a Cinque Stelle.
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