Polvere è l’ultimo romanzo di Patricia Cornwell, edito in Italia da Mondadori: eccone la nostra recensione. Protagonista è, come sempre, la dottoressa Kay Scarpetta, che in questa nuova storia deve fare i conti con un’indagine che rischia di mettere in pericolo i suoi colleghi: tornata a Cambridge dopo essersi allontanata dai suoi casi a causa di un virus influenzale, riceve una telefonata in cui le viene annunciato il ritrovamento di un cadavere nel Mit, il Massachussetts Institute of Technology.
Il corpo è di Gail, un’ingegnere informatico che aveva denunciato una nota società finanziaria. Da questo momento prendono il via le indagini – un poco inquiete, a dire la verità – della dottoressa Scarpetta, a partire da alcuni dettagli della scena del crimine che fanno pensare a un serial killer.
Polvere è il classico romanzo di Patricia Cornwell in grado di attirare il lettore a sé con una voracità e una veracità eccezionali. Tensione e colpi di scena sono, naturalmente, gli elementi fondamentali del libro, tra rivelazioni e sorprese che, in virtù di una trama articolata ed elaborata, sanno creare suspense.
Come scrive Cristina Biolcati su Oubliette Magazine, “il singolo omicidio, nei libri della Cornwell, diventa sempre il pretesto per denunciare qualcosa di più grave e corrotto. Ed infatti ci si troverà davanti ad un caso ben più complesso, dove compare il crimine organizzato, alte sfere governative corrotte, droghe sintetiche e la nuova tecnologia dei droni“.
Per l’anatomopatologa più celebre della letteratura quella di Polvere (Dust, nell’edizione originale) è la ventunesima avventura. La stanchezza, però, non si fa sentire, anche se in occasione dell’uscita sul mercato anglofono di pochi mesi fa (novembre 2013) i fan dell’autrice non hanno regalato giudici di entusiasmo unanimi.
Ai prevedibili apprezzamenti degli appassionati in attesa del ritorno della Scarpetta, infatti, si sono aggiunte le critiche, talvolta pungenti, di chi ha visto un eterno ritorno, una sorta di serie involuta non in grado di emanciparsi da se stessa e di aggiungere nuovi stimoli al racconto.
Ed è probabile che quel che per i fan entusiasti rappresenta un pregio per i lettori meno soddisfatti costituisca un difetto. Insomma, il copione Cornwell è – più o meno – sempre lo stesso, sia dal punto di vista contenutistico che dal punto di vista formale e dello stile: e allora chi si sente rassicurato da misteri e gialli che profumano di già letto non può che restare contento di questo Polvere; chi, invece, si attende qualcosa di nuovo e di imprevisto probabilmente deve rassegnarsi e andare in cerca di altro.
Attendiamo i vostri giudizi!
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