In Belgio si vendono pomodori San Marzano che però non sono stati coltivati in Italia. Come sappiamo il pomodoro San Marzano dell’agro Sarnese Nocerino ha ricevuto dal 1996 la denominazione di origine protetta, ma secondo l’Unione europea, il prezioso ortaggio “può essere coltivato al di fuori dell’aria geografica delimitata e non è appannaggio dei produttori italiani”. Almeno così ha sostenuto il commissario europeo all’agricoltura, l’irlandese Phil Hogan, dopo che la vicenda è arrivata sui banchi del Parlamento di Strasburgo.
Non convince la risposta di Phil Hogan in seguito all’interrogazione dell’europarlamentare della Lega Nord Maria Bizzotto, circa la commercializzazione di pomodori prodotti in Belgio e venduti sotto la denominazione ”San Marzano”, in evidente violazione della tutela della denominazione di origine protetta, (paradossalmente) riconosciuta dalla stessa Unione europea fino dal 1996.
L’Ue sui pomodori fa spallucce lavandosene le mani alla maniera di Pilato, e, nel suo discorso, il commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan ha affermato che ”sulla base delle informazioni a sua disposizione, la Commissione europea non può constatare se le etichette di pomodori prodotti fuori dall’Italia, commercializzati in Belgio ed etichettati ”San Marzano”, costituiscono una evocazione irregolare della denominazione Dop italiana, o un utilizzo lecito del nome della varietà. Appartiene essenzialmente alle autorità competenti degli Stati membri, far rilevare eventuali irregolarità al momento dei controlli effettuati”. Inoltre: “la varietà di Pomodoro San Marzano menzionata nella denominazione composta in questione può essere coltivata fuori della zona geografica delimitata e non costituisce pertanto una prerogativa dei produttori italiani in questione.” Quindi, secondo l’Ue è possibile coltivare un prodotto DOP ovunque, senza rispettare la zona DOP di riferimento.
La domanda resta: se non ci pensa l’Europa, in Europa chi difende il San Marzano italiano DOP? La risposta è semplice: dovrebbe pensarci l’Italia stessa a proteggere le sue produzioni pregiate (il San Marzano si produce in provincia di Salerno, Napoli e Avellino), prima di tutto avvisando le autorità straniere (belghe in questo caso) che poi a loro volta avrebbero dovuto approfondire le indagini e identificare le responsabilità dell’illecito oltre che ritirare il prodotto dal mercato.
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