La migliore arma per i pompieri di Dubai? Un gran bel jetpack per volare anche in cima a un grattacielo e estinguere incendi salvando vite: i coraggiosi vigili del fuoco degli Emiati potrebbero presto fruire di questa innovazione tecnologica utilizzata, finalmente, in modo utile. L’organizzazione Dubai Civil Defence ha infatti ordinato venti modelli di Martin Jetpacks e presto addestrerà i suoi dipendenti a muoversi con questo mezzo innovativo che può andare oltre ogni limite dei seppur versatili elicotteri. Non solo: i jetpack possono anche essere controllati da remoto come droni per trasportare fino a 120 kg, ad esempio feriti.
Che cos’è il jetpack? È il protagonista di tante pellicole cinematografiche così come tanti videogiochi (come GTA 5: è il grande mistero, c’è o non c’è, ma soprattutto è solo una bufala o arriverà?) e ormai da decine di anni si promette che arriverà presto in commercio, ma finora non si è ancora visto. Dal mondo dello sci-fi al mondo reale il passo è molto più lungo della gamba. Google ci stava lavorando, l’ha ammesso, così come ha riconosciuto che al momento non è ancora pensabile vederlo in commercio. Quantomeno in tempi brevi, ne passeranno di generazioni…
Recentemente è emerso che anche Google stava lavorando alla realizzazione del jetpack. Appunto, “stava”, perché ha abbandonato la pista dato che in questo momento è impossibile realizzare un velivolo che sia efficente e che non sia troppo rumoroso, ma soprattutto che non sia una trappola mortale per chi lo comanda. Tutto era in fase di studio ai laboratori Google X che è un po’ come l’Area 51 della tecnologia, dove si sta lavorando alle innovazioni del futuro. Dopo gli occhiali Google Glass ormai prossimi in commercio e dopo le auto Google Car che possono guidare da sole per le strade del mondo, purtroppo non si potrà sperare nel debutto del jetpack.
Al recente convegno TechCrunch Disrupt, Astro Teller di Google X ha infatti raccontato che i ricercatori hanno lavorato al jetpack: “Che non fosse una trappola mortale”, ma hanno riscontrato qualche piccolo-grande ostacolo: “Il problema non era solo quello – ha infatti affermato – il problema reale è che risultava essere qualcosa di davvero inefficente, che richiedeva un gallone di carburante per percorrere un quarto di miglio”. Tradotto significa 4.5 litri circa per 400 metri secchi, quasi una automobile di Formula 1. Ma non solo: “In più sarebbe rumorosissimo”.
Abbandonate l’immagine dei jetpack silenziosi e dunque ideali per lavori da spia, che atterrano e decollano quasi nel silenzio. “Probabilmente sarebbero rumorosi come una motocicletta e non penso che la gente sarebbe stata d’accordo. Non sono sicuro che si apprezzerebbe l’arrivo di qualcuno in giardino con tutto questo rumore”. Forse non è ancora tempo di jetpack, che vedremo solamente più in là, magari nella seconda metà del secolo in corso.
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