Il ponte crollato sull’autostrada A14 vicino Ancona ha diversi precedenti negli ultimi anni. Per fortuna, a parte la coppia di coniugi rimasta schiacciata in auto nella tragedia delle Marche, solo nel caso del cavalcavia crollato a ottobre sulla Milano-Lecco c’è stata una vittima. Gli altri incidenti, avvenuti tutti in Sicilia, hanno registrato solo feriti (e polemiche).
Il 7 luglio del 2014 un tratto del viadotto Petrulla si sgretolò sulla strada statale 626 in provincia di Agrigento, tra Ravanusa e Licata. Non ci furono morti ma solo quattro feriti, tra cui una donna incinta e un bambino. A causare il crollo, che coinvolse due automobili precipitate durante il transito e altre coinvolte nel successivo tamponamento a catena, fu un cedimento strutturale. Sempre sulla statale 626, nel 2009, era crollato un altro viadotto, il Geremia II. Il cedimento era avvenuto tra Caltanissetta e Gela, nel territorio di Butera, appena tre anni dopo l’inaugurazione.
A Natale 2014, sempre in Sicilia, cedette il viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento, due giorni dopo l’inaugurazione. L’incidente non coinvolse persone ma provocò una marea di polemiche, visti i 13 milioni spesi (e bruciati) per la realizzazione. Sempre vicino Agrigento, sulla statale 115 verso Sciacca, nel 2013 era crollato il ponte Verdura.
La tragedia sulla Lecco-Milano
Il 28 ottobre 2016, la tragedia sulla superstrada 36 Lecco-Milano, ad Annone. Al passaggio di un tir pesante oltre 108 tonnellate, un cavalcavia si sgretolò, precipitando sulla strada sottostante e schiacciando un’auto. Per il 68enne Claudio Bertini non ci fu scampo: l’uomo morì sul colpo. Meglio andò al conducente di una Panda che rimase illeso, così come l’autista del tir e la famiglia a bordo di una Golf cascata di sotto insieme al mezzo pesante.
Per questo incidente in tre risultano indagati per omicidio colposo e disastro colposo: Angelo Valsecchi, 50 anni, dirigente Viabilità e infrastrutture dell’amministrazione provinciale di Lecco, il suo vice Andrea Sesana, 35 anni, e il tecnico dell’Anas Giovanni Salvatore, 56 anni. Poche ore prima del disastro, infatti, un operaio dell’Anas aveva segnalato la caduta di calcinacci dal ponte, eppure nessuno aveva provveduto a chiudere la superstrada. Nemmeno cinque mesi dopo questa tragedia è arrivato il crollo del ponte vicino Ancona: due le vittime, marito e moglie.
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