Ponte dell’Immacolata sulla neve per 4,5 milioni di italiani

Sono 4,5 milioni gli italiani che hanno deciso di trascorrere il ponte dell’Immacolata sulla neve, scegliendo fra tantissime località del nostro Paese.

Neve e sciatori
Neve e sciatori – Nanopress.it

Il lungo weekend rappresenta il primo banco di prova per le festività natalizie dal punto di vista del turismo e da un’indagine Coldiretti è emerso che molti necessitano di staccare la spina dopo anni difficoltosi.

Ponte dell’Immacolata sulla neve

Tornano le vacanze per molti italiani, precisamente per più di 4 milioni. Questo il risultato della stima di Coldiretti, che ha evidenziato come gli italiani abbiano voglia di vacanza e di staccare da una quotidianità molto difficile a cui stiamo assistendo da diverso tempo.

Si tratta di una ripartenza molto importante e per nulla scontata, destinata ad avere effetti positivi sul comparto turistico delle mete invernali ma anche sulle attività di rifugi e malghe, fino agli agriturismi.

L’economia che ruota intorno al turismo invernale ha un valore stimato fra i 10 e i 12 miliardi all’anno, proprio da questo periodo di fine anno infatti dipende la buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole, delle attività di allevamento e di coltivazione.

Il ponte dell’Immacolata è abbastanza lungo quest’anno e anche se sta volgendo al termine è importante soffermarsi sul suo andamento. La tendenza è quella di raggiungere mete caratterizzate dalla buona tavola ma la Coldiretti ha lanciato anche un allarme che corre parallelamente.

La difficoltà del comparto montano

La Coldiretti ha segnalato che la montagna rischia l’abbandono per le difficoltà che hanno costretto tantissime aziende agricole a chiudere, specialmente per l’aumento dei costi della produzione e per la mancanza di opportunità.

Agriturismo
Agriturismo – Nanopress.it

Il pericolo tutt’altro che lontano è quello che questi luoghi si spopolino per quanto riguarda gli allevamenti, che fino a questo momento hanno garantito la biodiversità, l’ambiente e l’equilibrio socio-economico di alcune zone.

Per capire la gravità di questo tema, basti pensare che quanto un allevamento chiude i battenti, si perde un sistema fatto di animali, prati che vengono utilizzati per il foraggio, formaggi tipici della zona e posti di lavoro.

Questo fa capire quanto sia importante che le festività invernali siano occasione di settimane bianche e gite fuori porta che valorizzino la bellezza e le tradizioni dei luoghi montani, che in questo periodo danno il meglio grazie all’abbondante neve che ha imbiancato le nostre cime.

Fra escursioni, skipass e ottimo cibo, ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le tasche: un periodo davvero di respiro dopo l’affanno di questo settore negli ultimi anni, in attesa delle vere e proprie festività di Natale.

 

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