[didascalia fornitore=”ansa”]Ponte Morandi, Genova[/didascalia]
La commissione ispettiva istituita dal ministro per i Trasporti e le Infrastrutture, Danilo Toninelli, per chiarire le cause che hanno provocato il tragico crollo del Ponte Morandi, a Genova, perde un’altra figura. A lasciare questa volta è Bruno Santoro: l’ingegnere ha rassegnato le sue dimissioni dopo aver scoperto che la procura di Genova ha annunciato di averlo inserito nella lista degli indagati nell’inchiesta giudiziaria per il crollo del ponte. Non si tratta del primo componente che abbandona la commissione: prima di lui sono stati rimossi Ferrazza e Brencich, entrambi indagati. Al momento dunque, la commissione può contare solo sulla metà dei suoi componenti originali.
Dopo le rimozione di Roberto Ferrazza e Antonio Brencich, la commissione incaricata di indagare sul disastro di Genova che ha provocato la morte di 43 persone, perde anche Santoro: ‘L’ingegner Bruno Santoro ha rassegnato spontaneamente le proprie dimissioni dalla Commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che opera per individuare le cause del crollo del Ponte Morandi. Il ministero, ringraziandolo per la sensibilità e la professionalità dimostrate, precisa che appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. E che presso tale divisione egli non ebbe competenza alcuna sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi. In relazione, poi, alle cosiddette ‘consulenze’ per Aspi, si fa notare che i collaudi delle opere in concessione vengono regolarmente effettuati dalle strutture del concedente a spese del concessionario. E si conferma che gli incarichi dell’ingegner Santoro sono stati debitamente autorizzati anni fa dall’amministrazione, all’epoca in cui Santoro era in servizio presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici’, ha fatto sapere il Mit.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/cronaca/2018/09/07/ponte-morandi-crepa-sulla-pila-9-ripresa-in-un-video-7-minuti-prima-del-crollo/221798/” testo=”Ponte Morandi: crepa sulla pila 9 ripresa in un video 7 minuti prima del crollo”]
Subito dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, avvenuto alla vigilia di Ferragosto, il ministro Danilo Toninelli aveva annunciato in un post su Facebook e in un comunicato ufficiale che avrebbe esibito un primo rapporto sul grave incidente entro un mese. Il termine indicato dal ministro scadrebbe proprio questa settimana. Uno degli obiettivi della commissione era ‘fornire elementi per un’eventuale revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia’. ‘Andremo fino in fondo’, aveva garantito Toninelli.
Prima delle dimissioni di Santoro, come accennato in apertura, altri due componenti della commissione hanno dovuto lasciare il proprio incarico. Prima è stata la volta di Ferrazza: il ministero dei Trasporti ha deciso di sostituire il presidente della commissione, Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, appena 10 giorni dopo l’inizio dei lavori. E’ stato sentito dalla procura perché lo scorso febbraio era entrato nel team di dirigenti ed esperti che aveva autorizzato i lavori straordinari sul ponte Morandi che avrebbero dovuto iniziare nei prossimi mesi.
Poco tempo dopo il ministero ha deciso di rimuovere per le medesime motivazioni anche il professor Antonio Brencich della facoltà di Ingegneria di Genova, noto critico del ponte.
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