[didascalia fornitore=”ansa”]Crollo Ponte Morandi[/didascalia]
Al danno si unisce la beffa per circa 300 famiglie genovesi costrette ad abbandonare le proprio abitazioni in seguito al tragico crollo del ponte Morandi, avvenuto la vigilia di Ferragosto: costoro oltre a perdere la propria casa saranno costretti a saldare l’intero importo del mutuo. Purtroppo non sono previste esenzioni straordinarie, nemmeno in casi di eventi naturali imprevedibili, fanno tuttavia eccezione coloro che hanno stipulato a tempo debito una qualche forma assicurativa.
‘Il mutuo infatti non è altro che la restituzione di una cifra che una banca ha già consegnato a un’altra banca. L’obbligo di restituzione è quindi indipendente rispetto alla perdurante esistenza del bene che si è acquistato impiegando la somma mutuata; nel caso che ci occupa, dunque, il mutuatario rimane obbligato a provvedere al pagamento delle rate di mutuo anche nell’ipotesi di perimento totale del bene immobile’, ha chiarito sulle pagine di Repubblica Aldo Bissi, collaboratore di Ridare, portale che si occupa proprio di tematiche inerenti a risarcimenti danni e responsabilità civile.
Nel caso in cui il cittadino non dovesse continuare a versare la cifra mensile stipulata, la banca potrebbe rivalersi, come in tutte le altre situazioni di debito, su altri beni del cliente non pagante.
Le assicurazioni più comuni non coprono l’evento di Genova
Come spiegato poc’anzi esistono dei pacchetti assicurativi che solitamente vengono proposti ai clienti in fase di stipulazione di un mutuo. La più conosciuta si chiama ‘Incendio e scoppio’. ‘Si tratta di una polizza accessoria al contratto di mutuo, in cui il beneficiario della prestazione assicurata (l’assicurato) è la banca, e non il mutuatario (il contraente). Ma l’evento di Genova non rientra nella tipologia di quelli appena menzionati, e quindi certamente non potrà trovare copertura dalle normali polizze per incendio e scoppio’, ha spiegato Bissi.
Nessun vantaggio in vista nemmeno per chi ha stipulato un’altra delle polizze accessorie più diffuse, ovvero quella che copre in caso di morte o grave peggioramento dello stato di salute del mutuante che non è quindi più in grado di continuare a lavorare, né di pagare le somme dovute.
Le decisioni degli istituti bancari
Nonostante ciò, i principali istituti bancari hanno proposto qualche forma di aiuto per le famiglie sfollate di Genova: banca Carige e Unicredit hanno concesso la sospensione dei pagamenti ai proprietari delle case danneggiate per 12 mesi. Scaduto tale periodo però, i cittadini saranno costretti a tornare a pagare le rate, a meno di un intervento straordinario da parte del Governo che preveda l’annullamento totale dei mutui per le case rase al suolo dal crollo del ponte Morandi e per quelle demolite per questioni di sicurezza.