Pietro Salini, ad della WeBuild pressa sull’acceleratore per la costruzione del Ponte sullo Stretto: marzo 2024 nuova possibile data di inizio dei lavori.
Intervenuto durante l’inaugurazione delle due nuove fermate della metro M4 di Milano realizzate da un consorzio WeBuild, l’ad Pietro Salini ha toccato anche il tema del Ponte sullo Stretto durante l’incontro con i cronisti sul posto. Secondo Salini infatti il Ponte rappresenta “un sogno per gli italiani” e il progetto deve andare in porto. L’amministratore delegato conferma l’anticipo dell’inizio dei lavori: prima pietra già a marzo 2024.
Matteo Salvini aveva detto lo scorso giugno di aver voluto posare la prima pietra del Ponte sullo Stretto entro giugno 2024, ma nelle ultime settimane le previsioni sono diventate ancora più ottimistiche (sempre che si consideri il Ponte una buona mossa per il Paese). Insomma, cresce la fretta della costruzione del fantomatico Ponte sullo Stretto, non solo per il ministro dell’Interno, ma anche per la società che si occuperà della costruzione.
Il via libera, come noto, era arrivato lo scorso marzo quando il Consiglio dei ministri aveva dato l’ok definitivo. Ne erano seguite esaltazioni da parte della Lega – unico partito a spingere forte per la costruzione – e le polemiche da parte di residenti e associazioni. Un ponte che invece di unire l’Isola al Continente rischia di dividere.
Anche l’Anac qualche mese fa aveva bocciato il progetto parlando di rischi per lo Stato enormi. I vantaggi infatti sarebbero stati probabilmente, a detta dell’Anticorruzione, tutti per i privati che avrebbero potuto lasciare i maggiori rischi allo stato.
L’euforia per i tempi di realizzazione però non sembra aver distolto lo sguardo scettico di chi al progetto rimane contrario. Nella giornata di oggi Pietro Salini ha provato a toccare ancora questo tasto, ma la folla, a suo malgrado, non reagirà con entusiasmo. L’ad di WeBuil parla addirittura di un Ponte da “sogno per gli italiani”, dicendo che la prima pietra verrà posata a marzo 2024.
Ma è errato il paragone e la premessa di base dell’ad, che mette a confronto i desideri dei Milanesi con quelli dei cittadini italiani: “Mettere la metro era un sogno per i milanesi, io penso che il Ponte sia un sogno per gli italiani. Deve essere realizzato esattamente come abbiamo trasformato un sogno dei milanesi in realtà. Dobbiamo riuscire a farlo perché queste grandi opere non siano solo sfida politica ma diventino vita per i cittadini, futuro per i ragazzi. Fare vedere al mondo che abbiamo tecnologie capaci di sfidare i limiti. Essere leader nel campo delle infrastrutture”.
Più che un sogno, a dirla tutta il Ponte per tanti cittadini del posto rappresenta un incubo. Ma la volontà di tanti residenti del luogo non corrisponde a quelle del leader della Lega, ne a quella di Salini. Nel mese di maggio il ministro dell’interno si era recato a Messina per la presentazione del progetto, accolto dai traghetti Caronte. Al porto tanti contestatori avevano accolto tra i fischi Salvini, che non ha mai ascoltato i desideri dei cittadini calabresi e siciliani in questi mesi di campagna costruita anche intorno alle fondamenta di questo Ponte.
Poco importa, perché come rimarcato da Salini, c’è una legge dello stato che dice che il ponte si farà, e come tale va obbedita: “Oggi dobbiamo dare il nostro contributo come WeBuild perché è previsto che Eurolink che è un consorzio a cui partecipiamo, rinegozi con lo Stato il contratto aggiornando il progetto. Noi abbiamo già cominciato le attività di aggiornamento progettuale. Spero di poter dire al ministro che siamo pronti per marzo a iniziare fisicamente le opere“.
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