Avrebbe commesso un duplice omicidio, l’uomo di 37 anni che si è poi costituito alle forze dell’ordine. Avviato immediatamente il fermo, l’uomo sembrerebbe far parte di un clam insieme ad uno dei due uomini uccisi.
Una delle due vittime, Carlo Esposito, secondo alcune indagini faceva parte o comunque era legato allo stesso clan dell’uomo che ora è in stato di fermo.
Stiamo parlando del noto clan De Micco-De Martino legato alla camorra.
L’uomo, dopo aver ucciso due persone, si è poi costituito. Ora è accusato di duplice omicidio.
Vediamo cosa hanno scoperto gli inquirenti a riguardo e quali sono le ipotesi che spiegherebbero il tragico evento svoltosi a Napoli.
Ieri mattina un uomo di 37 anni ha ucciso due persone: Carlo Esposito, di 29 anni e Antimo Imperatore di 56 anni.
L’uomo poche ore dopo si sarebbe poi costituito alle forze dell’ordine, confermando di essere lui il ricercato per il duplice omicidio consumatosi questa mattina in via Montale.
Le due vittime, a quanto pare, erano all’interno di un’abitazione al piano terra.
Uno dei due faceva inoltre parte del clan, al quale partecipava anche il suo carnefice.
La zona luogo del delitto è spesso collegata all’influenza del clan De Martino-De Micco.
Imperatore, invece, a differenza di Esposito non risulta attualmente inserito in nessuna dinamica relativa alla camorra.
Continuano però le indagini sul suo conto, per capire i legami dell’uomo con Esposito e l’omicida.
L’indagato attualmente in stato di fermo è Antonio Pipolo di 37 anni.
In seguito ad alcune ricerche, i carabinieri di Napoli e di Poggioreale hanno arrestato l’uomo.
Secondo le indagini effettuate stamattina, subito dopo l’omicidio è emerso che il il secondo morto potrebbe essere stato un errore.
Imperatore infatti era lì per svolgere dei lavori e sembrerebbe non essere immischiato nel clan che invece accomuna gli altri due.
Siccome la vittima non sembra inserita in situazioni relative alla camorra, c’è la possibilità che possa essere stata uccisa per un errore.
Ovviamente questa ipotesi è ora al vaglio degli inquirenti che stanno svolgendo le dovute analisi in merito al caso di ieri mattina.
Il 56enne quindi era nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Stava infatti svolgendo il suo lavoro come ogni giorno.
Era in via Montale per montare una zanzariera, per poi ricevere in cambio solo poche decine di euro.
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