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Pupo si ritira. Alla soglia dei sessant’anni, il cantante lancia il suo nuovo album, Porno Contro Amore, e contemporaneamente annuncia che non tornerà più in uno studio di registrazione. Scelta forte, ma ampiamente motivata nell’intervista video in apertura e durante la conferenza stampa che si è tenuta a Milano. Nella lunga chiacchierata con i giornalisti presenti, Enzo Ghinazzi ha raccontato la genesi di Porno Contro Amore, un disco in cui Pupo si racconta senza filtri e in cui mette a fuoco le proprie debolezze.
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”Tutto è partito nella primavera del ’75 da Piazza della Repubblica. Al numero 26 nasceva la Baby Records, che, ai tempi, ha sparigliato le carte nella discografia”. Esordisce così Pupo, in occasione della presentazione del suo album, Porno Contro Amore. ”Questa è una ripartenza per me importante, vera, genuina, come quella del ’75 quando uscì il mio primo disco, Ti scriverò. A sessant’anni ho deciso definitivamente di mettermi a nudo anche raccontando un periodo in cui ho frequentato bische clandestine e ho conosciuto la privazione. È stata una ripartenza difficile”. In Porno Contro Amore Enzo Ghinazzi racconta la lotta che ha condotto contro le dipendenze, i suoi demoni interiori: gioco d’azzardo e sesso.
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‘‘Porno contro amore racconta la compulsione verso il sesso”, dice Pupo, ”ho un carattere portato agli eccessi e ho voluto raccontarli perché anche quelle problematiche sono state risolte. Anche se apparentemente meno gravi, lasciano un grande vuoto e tanta sofferenza. Quando riesci a dominarli ti sento più ricco”. Un album in cui Pupo si racconta senza filtri, parlando delle cadute e della rinascite che hanno costellato la sua vita. ‘‘La sofferenza è stata il filo conduttore di tutta la mia vita, mi sono abituato a soffrire e questo mi ha consentito oggi di essere qui a raccontare di un nuovo disco, un concept, che ha un legame tra un brano e l’altro. Io ce l’ho fatta, sono guarito”. Sulla sua dipendenza dal sesso, di cui ha parlato anche recentemente, dice: ”Sono tornato a essere un uomo sessualmente equilibrato”, e aggiunge: ”Anche economicamente equilibrato. Ho ricomprato tutto: l’albergo i quadri, è stato un coming back pazzesco. Ho sempre il dubbio che dietro l’angolo ci sia la sorpresa, ma sono felice, sono un uomo risolto. Sempre vigile per controllare i demoni che sono dentro”.
Poi lancia un messaggio a chi è ancora dentro il tunnel del gioco d’azzardo: ”E’ una problematica che coinvolge e distrugge la vita di un sacco di giovani e loro devono sapere che si può guarire, se ne può uscire. Io sono l’esempio vivente: non abbiate paura di chiedere aiuto, l’ipocrisia che ci circonda è peggio di voi”. Porno contro Amore funge anche da ”redenzione: non ho fatto nessuna terapia, ma ho avuto la mia famiglia, la mia forza. Esiste una forza dentro di me che neanche sapevo di avere, devo ringraziare le mie donne: mia mamma, mia moglie Anna, la mia compagna Patricia e le mie tre figlie; mi hanno difeso come si difende uno del clan e questa cosa mi ha dato molta fiducia”.
Benché autore di 18 album, Pupo è conosciuto principalmente per Gelato al cioccolato e Su di noi, hit che lo hanno sempre relegato a una scena musicale diversa da quella cosiddetta mainstream. Quando gli chiedono quanto ha pesato il pregiudizio nella sua carriera, risponde: ”Un giorno Enzo Biagi scrisse che avevo la faccia di un garzone che aveva avuto fortuna con la musica di serie B. Per tanti anni l’ho odiato. Quando mi fanno male desidero il male altrui perché ho sofferto momenti di frustrazione e di ingiustizia nella mia vita. Non sono Paul McCartney, ma sono umanamente e culturalmente diverso da quello che le persone pensano. Le critiche e gli attacchi mi hanno angosciato, ti feriscono, ti fanno male, però mi ha salvato una cosa: ho tirato fuori la parte arrogante di me. Soffro di un grandissimo complesso di superiorità: non mi sono mai sentito inferiore, non avrei mai cambiato la mia vita con nessuno; sono convinto di essere diverso, nel bene e nel male, ma di essere anche migliore. Ho un delirio di arroganza, onnipotenza. Faccio tante cose che non mi sembra che vengano divulgate. Scrivo da più di dieci anni, ho pubblicato tre libri, credo di avere una tale curiosità, una tale struttura morale e culturale, da poter fare tante cose. Il pregiudizio nei miei confronti non passerà mai, non verrà mai debellato, ma va bene così”. Infine, una battuta sui colleghi cantanti: ”Faccio concerti in tutti il mondo, ma non sono mai andato a uno; ascolto volentieri una canzone, ma non tutto il repertorio”.
Porno contro amore è il diciottesimo album di Pupo, ma sarà anche l’ultimo: ”Questo è l’ultimo disco della mia vita, ho chiuso definitivamente con la produzione di altre canzoni. Credo che non sia possibile che tornino occasioni così vere così oneste, così genuine. Non smetterò di cantare, ma a livello di inediti non ci sarà un disco dopo questo”. Caduta e rinascita, dunque, sono il fil rouge delle tredici tracce che compongono il lavoro discografico e che hanno visto la luce dopo un anno e mezzo di lavoro: ”Sono canzoni che in parte avevo nel cassetto e in parte sono nate con la collaborazione di Fabrizio Vanni”. Due le collaborazioni da sottolineare: Il Cile, autore di due canzoni, e Giuseppe Cruciani, regista del video di Porno contro Amore.
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