[didascalia fornitore=”Ansa”]Ansa – Bruno Vespa nello studio di Porta a porta[/didascalia]
L’11 settembre 2017 dovrebbe ripartire Porta a Porta la cui riapertura potrebbe essere a rischio. Il contratto di Bruno Vespa, scaduto lo scorso 31 agosto, non è ancora stato rinnovato e il prossimo consiglio di amministrazione della Rai prevede la sola discussione dell’accordo con Fabio Fazio, approdato sul primo canale della tv di Stato con il suo ‘Che tempo che fa’ e assicurato con un contratto – pare – milionario.
A lanciare l’indiscrezione sul rischio della riapertura di Porta a Porta e a ricordare che il contratto di Bruno Vespa non è ancora stato rinnovato è il portale Dagospia. Secondo quanto annunciato, il 6 settembre 2017 il CdA della Rai si riunirà, ma all’ordine del giorno pare vi sia solo il via libera al contratto milionario con Fabio Fazio. Di Bruno Vespa e dello storico talk show di Rai 1, dunque, cosa ne sarà e quali sono le intenzioni dei vertici di Viale Mazzini e di Mario Orfeo?
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Eppure, proprio in una recente intervista a La Repubblica, Mario Orfeo aveva confermato l’intenzione di rinnovare il contratto di Bruno Vespa.
‘Vespa ha esordito in Rai nel novembre del 1968 e vogliamo festeggiare insieme i suoi 50 anni di carriera in azienda’ – aveva detto il dg Rai – ‘La nostra intenzione, dunque, è quella di rinnovare il suo contratto per Porta a Porta tenendo doverosamente in conto tutto quello che è successo in materia di compensi’.
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Mario Orfeo ha specificato, quindi, che ‘Bruno (Vespa, ndr) sa perfettamente che sono cambiati i tempi e che ognuno di noi ha fatto delle rinunce’ e, proprio per questo motivo il contratto sarà in ‘linea con la tipologia del programma’ che ‘come stabilito da una sentenza del 2011 appartiene al genere di intrattenimento e approfondimento culturale e politico, realizzato come un vero e proprio talk show’.
Il dg Mario Orfeo, inoltre, aveva annunciato l’imminente cambiamento della Rai specificando quali sarebbero state le novità a riguardo.
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‘Con il Contratto di Servizio faremo un altro passo in avanti verso un nuovo assetto della tv pubblica, con un numero diverso di canali e un’identità più marcata per ciascuno di essi’ – aveva rivelato il direttore generale – ‘In una logica di peculiarità e differenziazione più simile alle altre grandi tv pubbliche europee’.
La Rai, dunque, si arricchirà di nuovi canali – di cui uno in inglese – e pare pronta a fare importanti investimenti: ‘[…]Sicuramente servono risorse che però mai come in questo caso rappresentano un investimento non solo per la Rai ma per l’intero sistema Paese […]’.
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