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Pos obbligatorio per tutti e multe a chi non accetta pagamenti elettronici. La Legge di Bilancio 2018 cancella i dubbi sull’obbligo del Pos, chiarendo che negozi, attività commerciali e liberi professionisti a contatto con il pubblico sono obbligati ad accettare pagamenti elettronici, pena una multa di 30 euro per ogni pagamento non effettuato. L’obbligo in realtà era definitivo da tempo, ma in mancanza di sanzioni in molti avevano fatto orecchie da mercante e non aveva ottemperato alle disposizioni di legge. Con l’introduzione nella legge di Bilancio, ora l’obbligo è tassativo ed è in vigore dal 1° gennaio, anche se non è escluso che ci sia un periodo di tempo transitorio per permettere a tutti di mettersi in regola.
La prima novità riguarda l’estensione delle categorie per cui vale l’obbligo. Tutte le attività di commercio dovranno avere il Pos, dal venditore ambulante alla grande catena distributiva, passando per il bar e per il cartolaio. Commercianti di ogni livello e tutti gli artigiani che effettuano la vendita, ma non solo: anche i professionisti che operano a diretto contatto al pubblico (avvocati, commercialisti, dentisti e professionisti medici in genere, notai, architetti, ingegneri e così via) dovranno dotarsi di sistemi di pagamento elettronici.
In caso di inottemperanza, la sanzione è di 30 euro per ogni pagamento elettronico respinto sopra i 5 euro, rifacendosi a una norma già prevista nel codice penale.
Il provvedimento probabilmente sarà soggetto a modifiche, come chiedono diversi soggetti, a partire da Confcommercio, che fa notare come le sanzioni siano le stesse per piccoli e grandi pagamenti e che ha già chiesto l’esenzione, almeno per i primi tempi, per alcune categorie, come tabaccai e benzinai che già operano da sostituti nell’incassare imposte e accise per conto dello Stato e offrirebbero un grado di tracciabilità maggiore rispetto agli altri esercenti.
Con l’obbligatorietà dei pagamenti elettronici dovrà poi diventare norma anche la riduzione alle commissioni bancarie sui micropagamenti, mentre sarebbe allo studio una sorta di agevolazione fiscale per chi usa carta di credito o bancomat, con l’idea di “premiare” i sistemi di pagamento elettronico che rendono tracciabili le spese e gli incassi, aiutando la lotta all’evasione.