Il presidente siriano Assad ha incontrato il capo di Stato russo Vladimir Putin e hanno avuto modo, durante l’incontro, di discutere in merito ai rapporti bilaterali e alla collaborazione militare. Emerge che le autorità siriane sono favorevoli alla presenza militare all’interno della Siria, che potrebbe anche diventare permanente.
I rapporti tra Putin e Assad sono solidi da diversi anni, in quanto la Russia ha spalleggiato la Siria durante la guerra interna civile contro e milizie ribelli antigovernative e ha decretato con la sua protezione il successo del presidente attuale.
Da allora i legami continuano ad essere importanti e profondi e ora mostrano un percorso che va incontro a una maggior collaborazione e cooperazione dopo il colloquio avvenuto ieri tra il leader siriano e il presidente russo.
L’incontro tra Putin e Assad ha avuto luogo nella giornata di mercoledì 15 Marzo ed è stato attuato per cercare di aumentare la collaborazione e la cooperazione tra Siria e Russia e per creare maggiori legami in merito alla collaborazione militare.
È stato trattato in maniera particolarmente approfondita l’ambito militare e Assad ha accolto con favore la possibilità di ospitare le forze militari russe in territorio siriano precisando che la presenza militare di Mosca potrebbe diventare permanente.
Il presidente siriano ha una profonda stima di Putin dato che nel 2015 quattro anni dopo l’inizio delle proteste siriane il capo di Stato russo ha deciso le intervenire per aiutare Assad a riprendere il controllo territoriale e a requisire il comando dello Stato. Questo è stato attuato da Mosca nonostante le raccomandazioni europee puntassero al rovescio del regime di Assad.
L’incontro avvenuto nella giornata di mercoledì 15 Marzo tra Putin e Assad al Cremlino ha visto un confronto tra i due leader, dove Assad ha spiegato di riconoscere le nazioni occupate illegalmente dopo l’invasione russa in Ucraina.
Le autorità siriane hanno precisato anche che accoglierebbero con favore la richiesta russa di istituire nuove basi militari in Siria, precisando che potrebbe essere opportuno aumentare il numero delle truppe presenti nel territorio.
Il leader di Damasco ha riferito in merito: “Pensiamo che espandere la presenza russa in Siria sia una buona cosa. La presenza militare della Russia in qualsiasi paese non dovrebbe basarsi su qualcosa di temporaneo”.
Ha aggiunto inoltra che: “Crediamo che se la Russia ha il desiderio di espandere le basi o aumentarne il numero, è un problema tecnico o logistico”.
Assad proviene da un conflitto iniziato nel 2011, con manifestazioni pacifiche che si sono poi trasformate in reale conflitto, che ha letteralmente diviso in due il paese e, di conseguenza, ha attirato nemici che hanno approfittato della crisi interna.
il leader siriano è riuscito con l’aiuto di due alleati essenziali ovvero Iran Russia a riconquistare il potere.
A seguito delle azioni compiute sul campo di battaglia, tutte e tre le nazioni sono state accusate di crimini di guerra da parte di numerose associazioni umanitarie.
Mosca ha ottenuto la possibilità di utilizzare la base aerea di Hmeimim, da cui notoriamente è solita lanciare attacchi per conto del capo di Stato siriano. Il Cremlino ha anche il controllo della base navale Tartus, che è l’unico avamposto navale di cui può usufruire la Russia nel Mediterraneo.
A gennaio è stato comunicato direttamente dalle autorità russe che la base aerea militare di al-Jara, situata nel nord della Siria, era stata ripristinata per essere utilizzata congiuntamente. Si tratta di una piccola base a est di Aleppo che è stata riconquistata ai combattenti dell’isis nel 2017.
Assad nel suo discorso a Mosca ha ringraziato il Cremlino per l’aiuto ricevuto dopo il terrificante sisma che ha distrutto la Siria del nord.
il presidente siriano ha precisato di essere al fianco di Putin sulla questione dell’ucraina e ha affermato: “Poiché questa è la mia prima visita dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, vorrei ripetere la posizione siriana a sostegno di questa operazione speciale. Dico che questi sono territori russi, e anche se la guerra non fosse avvenuta, questi sono storicamente territori russi”.
La Russia ha rivendicato circa un quinto del territorio ucraino e ha acquisito diversi territori che fanno ora parte di Mosca, ma le autorità ucraine hanno più volte riferito che non smetteranno di combattere fino al momento in cui le truppe russe si ritireranno dai territori occupati.
Oltre alla questione militare è emersa anche la volontà di firmare un accordo tra Siria e Russia che permetta alle tue nazioni di lavorare allo sviluppo economico e ciò dovrebbe essere stilato nelle prossime settimane.
Le autorità occidentali non vedono di buon occhio il fatto che Siria e Russia l’ulteriore approfondimento nei rapporti e, sopratutto, in ambito militare. La decisione di offrire a Mosca, nonostante l’invasione in Ucraina, basi militari obbiettivamente più vicine all’Occidente, che entrambe vedono come ostile, è vista come un’azione molto pericolosa che mina l’incolumità globale.
Assad è notoriamente un leader anti Occidente e la questione emersa, anche dopo il sisma sugli aiuti nelle zone ritenute basi delle milizie ribelli, dove il presidente non voleva arrivassero rifornimenti prima di decidere di dare l’ok, dimostra oltre che l’astio verso i ribelli oppositori anche il suo rifiuto verso le nazioni occidentali, che lo hanno sanzionato e che interferiscono con questione che ritiene di dominio interno alla Nazione.
Nonostante la situazione abbia poi trovato uno sbocco positivo e gli aiuti, seppure in ritardo, sono riusciti ad arrivare a destinazione rimane quel malcontento e quella voglia di distaccarsi il più possibile dall’Occidente, che si evince chiaramente osservando come le nazioni asiatiche e merito Orientali stiano stringendo rapporti sempre più profondi e collaborativi per contrapporsi alle alleanze occidentali.
Una coalizione che comprende anche Cina e Iran, che sono sempre più vicine al leader russo e che si va a contrapporre con l’alleanza europea e statunitense che abbraccia invece la difesa dell’Ucraina.
L’alto funzionario russo Peskov ha riferito all’agenzia Ria Novosti che l’incontro tra Putin e Assad è stato molto proficuo. Ha dichiarato in merito che sono stati: “Negoziati molto, molto sostanziali si sono svolti al più alto livello, che sono stati preceduti da contatti tra dipartimenti, in particolare, attraverso il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa. cooperazione, che è guidata da (Irek) Fayzullin, da parte nostra, e dal ministro delle finanze”.
Ha anche parlato della cooperazione economica, sopra citata, spiegando in merito che: “consentirà nelle prossime settimane o un mese di firmare un documento molto importante sull’ulteriore sviluppo della cooperazione commerciale ed economica”.
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