Questa mattina è stata aperta, nella Casa Funeraria Mansutti al cimitero urbano di San Vito a Udine, la camera ardente per Patrizia Cormos e Bianca Doros.
Intanto, proseguono senza sosta le ricerche di Cristian Casian Molnar, il fidanzato di Bianca, ancora disperso da venerdì scorso.
Non si dà pace la mamma di Patrizia Cormos, la ragazza morta per la piena del Natisone, che l’ha sorpresa mentre, insieme ad altri due amici, Cristian e Bianca, festeggiava un esame appena superato all’Accademia, lo scorso venerdì pomeriggio. “Potevano salvarli, invece di fare video”. Queste le parole della mamma di Patrizia, che non riesce a rassegnarsi all’idea che sua figlia non ci sia più. La scorsa domenica mattina, il corpo della ragazza è stato rintracciato da alcuni volontari. Era coperto dai detriti, nascosto in un piccolo anfratto, a un centinaio di metri dal punto in cui il fiume l’ha inghiottita. Le acque gelide del Natisone, che sono tornate a livelli normali, hanno restituito le salme delle due giovani amiche.
Poco dopo, infatti, è stato rintracciato anche il corpo di Bianca.
Intanto, questa mattina è stata aperta la camera ardente per Patrizia Cormos e Bianca Doros. La camera mortuaria è stata allestita presso la Casa Funeraria Mansutti al cimitero urbano di San Vito, a Udine. Secondo la tradizione del loro Paese di origine, Patrizia e Bianca sono state vestite da sposa. La camera ardente resterà aperta fino alle 18:30 di oggi e domani fino alle 16, quando è prevista la preghiera con il rito ortodosso. Dopo la funzione, le salme partiranno alla volta della Romania, dove verranno celebrati i funerali a Tarna Mare in Transilvania e dove poi saranno sepolte.
Nel frattempo, continuano le ricerche del 25enne Cristian Casian Molnar, fidanzato di Bianca, ancora disperso da venerdì scorso. La tragedia del Natisone ha sollevato più di un interrogativo su eventuali errori o ritardi dei soccorsi. Da quanto riferito questa mattina in conferenza stampa dal Procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia, si indaga per omicidio colposo. Allo stato attuale non sarebbero emerse anomalie nella tempistica dei soccorsi, né sulle modalità, ma le indagini sono appena iniziate. Dalla prima chiamata al 112, effettuata da Patrizia Cormos, alla piena del fiume, è trascorsa circa mezz’ora, come riferito dallo stesso Procuratore.
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