Il 2023 si prospetta un anno ricco di novità per chi deve andare in pensione. Vediamo chi può andarci anticipatamente.
La pensione anticipata è una buona idea per coloro che possono andarci senza subire eccessive decurtazioni.
Pensione anticipata: chi può andarci
Alcuni lavoratori che hanno compiuto 60 anni possono vedere arrivarsi la pensione in anticipo. A proporlo è l’INPS con diverse strategie che permettono ai lavoratori di poter andare in pensione anticipatamente, purché ci sia il rispetto di alcuni requisiti. Una riforma simile, negli anni scorsi, era quella che era stata introdotta dal ministro Fornero.
Praticamente, la pensione può arrivare molti anni prima dell’età pensionabile prevista che è pari a 67 anni. Nello specifico, si tratta di quei lavoratori che, nel 2023, hanno compiuto 60 anni di età.
Nello specifico, è necessario fare un esempio, per capire davvero chi può andare in pensione prima nel 2023. Prendiamo il caso di una lavoratrice, che ha un 80% di invalidità pensionabile. Tale lavoratrice potrà andare in pensione con 20 anni di contributi e dopo aver compiuto 58 anni di età.
Tale misura potrà essere percepita anche nell’anno in corso per chi ha maturato i requisiti o lo farà entro la fine del 2023. Anche i lavoratori di sesso maschile potranno andare in pensione prima ma a 61 anni. In questo modo, si ritroveranno a godere di una pensione con sei anni di anticipo rispetto a quella ordinaria di anzianità.
Chi può andare in pensione anticipata
Esistono, però, anche altri modi che permettono di andare in pensione prima, pur senza considerare i limiti anagrafici. Si tratta di quei lavoratori che hanno messo da parte 42 anni e 10 mesi di contributi. Se il lavoratore è uomo, in questo caso, potrà lasciare il lavoro a 60 anni. Sostanzialmente, tale soggetto ha iniziato il suo lavoro a 17 anni.
Le donne, invece, potrebbero andare in pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi. Ciò significa che la lavoratrice ha iniziato il suo lavoro a 18 anni. Non appena compirà 60 anni di età, dunque, potrà andare in pensione. Nel 2022 tale possibilità si era aperta ai nati nel 1962.
Non manca un altro modo per poter lasciare il lavoro. Si tratta di quei lavoratori che vengono chiamati precoci ovvero chi ha iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni. Tali lavoratori possono andare in pensione grazie alla quota 41 che è stata estesa a tutti i lavoratori. Per rientrare in questa categoria è necessario essere invalidi, caregiver oppure impegnati in lavori gravosi. Resta il requisito dei 35 anni di contribuzione.
Per quanto riguarda i contributi, però, è necessario che siano neutri e non derivino da quelli figurativi per malattia o disoccupazione. Si tratta, dunque, di 35 anni di contributi effettivi.
Un’ulteriore opzione è quella che viene chiamata opzione donna e che riguarda, appunto, le lavoratrici donne che hanno compiuto 58 anni di età (59 anni di età le lavoratrici autonome) e versato 35 anni di contributi.